Il bò cha il tè tibetano al burro di yak
Nell’India Himalayana nella regione del Ladakh, nel Nepal a tradizione buddhista, in Bhutan e in Tibet il tradizionale tè classico è il tè tibetano al burro di yak, chiamato bò cha una bevanda molto lontana dal classico tè indiano speziato conosciuto come masala chai. Il bò cha o tè tibetano, che la maggioranza degli stranieri trova imbevibile è consiste in un miscuglio di foglie di tè, con burro di yak, sale, latte e bicarbonato, il tutto mescolato in un cilindro di legno.
Il tè al burro è anche conosciuto come tè tibetano, è la bevanda preferita e tradizionale dei tibetani in Tibet e nelle comunità tibetane e buddhiste in India, Nepal e Bhutan. La gente letteralmente ama rimanere mattinate o pomeriggi interi in una casa da tè e trascorrere il tempo in conversazione che non finiscono mai degustando tazze di bollente tè tibetano una dopo l’altra.
Per i viaggiatori e nomadi, il tè al burro è un compagno amichevole. Non importa dove si viaggia, città, zona nomade o zona rurale, ci sarà sempre una tazza bollente di tè tibetano ad accogliere il viaggiatore e l’ospite come segno di ospitalità.
Breve storia del tè tibetano al burro di yak
Nessuno sa esattamente quando e chi ha portato la tradizione del bere il tè in Tibet. Eppure, molti studiosi tendono a dare credito alla leggenda che narra che nel 641 d.C. la principessa cinese Wencheng, lasciò la sua terra d’origine la Cina e viaggio verso il Tibet per sposare Songtsen Gampo, il trentatreesimo re della dinastia di Yarlung del Tibet. Questo matrimonio misto, ha avuto anche risvolti politici, ha portato alla fine del conflitto tra due regimi e cosa più importante, ha innescato un aumento degli scambi culturali tra le persone Han (l’etnia Han sono i cinesi propriamente detti) e tibetani. Come risultato, molte usanze Han hanno cominciato a mettere radici nella vita quotidiana dei tibetani.
A causa della natura grave, ci sono poche possibilità per frutta e verdure di prosperare in questi luoghi di estrema altitudine. I tibetani gradualmente si sono resi conto del beneficio del bere il tè e sono stati convinti che la carenza dell’assunzione scarsa di frutta e verdura, potesse essere compensata con l’assunzione del tè. Pertanto, bere il tè divenne una parte indispensabile della vita quotidiana dei tibetani e si è sviluppata come costume tipico della cultura tibetana e dei popoli a tradizione buddhista tibetana.
Antica strada Tea Horse Road
Lo scambio crescente e il fiorente commercio con il mondo esterno, in larga misura ha contribuito ad aumentare la popolarità di bere tè tibetano al burro di yak anche all’esterno del Tibet. Ma l’ambiente severo del Tibet rende difficile per il tè prosperare, la fornitura costante di tè poggiava sulle spalle di commercianti audaci che con i loro cavallo e carovane di muli, portavano il tè in Tibet in cambio di cavalli robusti. Si è andata quindi a creare la Tea Horse Road che consisteva di due vie. Si partiva da Ya’an nella provincia dello Sichuang, fino a Lhasa attraverso Luding, Kangding, Batang, e in seguito proseguendo per tutto il Nepal e l’India (3100 chilometri). L’altro iniziava da Pu-er in Yunnan fino al Tibet attraversando Dali, Lijiang, Zhongdian, Deqin, ecc. … ed inoltre si estende a Myanmar, Nepal e in India (3800 km).
Arduo e imprevedibile, le antiche Tea Horse Road hanno dimostrato di essere uno dei più leggendari percorsi commerciali carichi di aneddoti intriganti, e ha contribuito anche alla diffusione del buddismo tibetano.
Tè tibetano al burro di yak: ingredienti e ricetta
In pratica, il tè tibetano si divide in quattro categorie, vale a dire pu-erh tè, plain tè, tè al burro e tè dolce, e tra questi il più ampiamente bevuto è il bò cha il tè tibetano al burro di yak. Si dice che i tibetani bevono da 40 fino a 60 piccole tazze al giorno per l’idratazione e la nutrizione.
Per i tibetani e i buddhisti tibetani, il tè è una bevanda che è proprio come caffè per gli occidentali, una sorta di abitudine quotidiana, dal mattino alla sera, dopo i pasti, o semplicemente conversando e chiacchierando tra amici, familiari, nelle negoziazioni fino anche durante le preghiere.
La preparazione del tè tibetano al burro di yak è lunga, complessa, una sorta di rituale. Si fa bollire l’acqua fino ad ebollizione. Si aggiunge il tè nero alla pentola e poi si lascia far scendere lentamente la temperatura per 3-5 minuti, ma spesso nella tradizione questa fase può durare per ore. Il tè dal colore molto forte e intenso viene poi posto in un cilindro di legno una sorta di zangola nella quale vengono aggiunti anche latte di yak, burro di yak e sale (meglio se sale rosa dell’Himalaya), bicarbonato e tutti i prodotti vengono emulsionati e mescolati tra di fino ad ottenere un liquido della giusta consistenza.
Il tè viene servito caldo, in diversi contenitori, da elaborate tazze di argento tibetane personalizzate a semplici bicchieri di plastica quando vi verrà offerto in un monastero buddhista.
Un’altra usanza consiste nel mescolare al bò cha te tibetano al burro di yak con la tsampa (farina d’orzo tostata) e altro burro di yak e farlo diventare una pietanza, l’alimento base dei tibetani.
Grazie.