Il fiume Gange e la dea Ganga – il significato simbolico (2° parte)
La storia e leggenda del Gange e la dea Ganga che abbiamo visto nella prima parte, ha un grande significato simbolico nell’induismo. Simbolicamente, essa rappresenta quanto segue:
- La discesa di Shakti o Dea Madre (Ganga) nella mente e nel corpo (terra) e la liberazione dell’anima incarnata dai peccati del passato.
- Il flusso della conoscenza divina, o la conoscenza di liberazione (Ganga), nella coscienza umana (terra) per la grazia del dio (Shiva) e gli sforzi austeri dei maestri illuminati (Bhagiratha).
- Trasmissione della sacra conoscenza dei Tantra, da Shiva a Parvathi.
- Il dovere di un padrone di casa (Bhagiratha) verso i suoi antenati (i figli di Sagara).
- La caduta dell’acqua a pioggia dal cielo, che alla fine diventa un torrente o fiume nutriente e vivificante.
- Istruzione spirituale da un maestro illuminato (Shiva) per uno studente (il mondo dei mortali)
- La discesa dell’anima dal cielo ancestrale al tempo di rinascita attraverso le piogge prima nel corpo maschile (Shiva) e poi nel corpo femminile (la terra).
Il nome stesso di Bhagiratha è diventato popolare in uso comune per indicare qualsiasi sforzo faticoso che una persona deve compiere per superare un problema insormontabile.
Significato simbolico nella storia del Gange e la dea Ganga
Re Sagara – La leggenda inizia con il regno del re Sagara. In sanscrito, Sagara significa un oceano. Simbolicamente, egli rappresenta la mente o la coscienza umana. In alternativa può anche rappresentare il mondo fenomenico.
Il cavallo – Nel sacrificio del cavallo quest’ultimo rappresenta i sensi, che come il cavallo, si muove rapidamente nel mondo oggettivo e rivendicare la propria libertà di divertimento. Come il cavallo è stato la principale causa di sofferenza nella storia, i sensi sono i principali responsabili della sofferenza umana.
La terra – La terra rappresenta la vita mondana o il mondo oggettivo dove i sensi si perdono. La terra come un aspetto della natura è soggetta alle impurità.
I figli – I sessantamila figli di Sagara rappresentano l’onda come formazioni o modificazioni della mente, cioè i suoi numerosi pensieri, desideri e sentimenti.
Sumati – Come moglie di Sagara e madre dei 60.000 figli, Sumati (Su + mati) rappresenta il pensiero giusto. In altre parole, i suoi figli o gli antenati dei Bhagiratha non erano persone cattive, essi erano doverosi e obbedienti, ma impazienti.
Kapila – Il saggio Kapila rappresenta la legge del karma e del destino. Lui punisce coloro che sono peccatori, ma allo stesso tempo fornisce loro le conoscenze di autotrasformazione per sfuggire. Ha suggerito a Sagara (la mente) che il modo di liberazione era lasciare il flusso (citshakti) pura coscienza attraverso la mente e purificarla.
Bhagiratha – Rappresenta simbolicamente l’anima incarnata, o Jivatma. Bhaga significa l’utero o l’organo genitale femminile. Bhagiratha significa l’occupante di esso, che è di solito un riferimento ad un uomo sia come figlio o come padre. In un senso spirituale egli rappresenta il Sé, la Persona eterna (Purusha). Attraverso le sue azioni e le penitenze lascia la Ganga della conoscenza divina fluire verso di lui, e nel processo non solo aiuta i suoi antenati per tornare alla terra, ma anche si salva dal mondo di mortalità, desideri, passioni e dal karma peccaminoso.
Shiva – Shiva è sia il Sé Supremo nel più alto dei cieli ma anche il Guru Divino o insegnante nel piano terreno. Egli incanala la conoscenza della liberazione dal più alto piano umano della menti per tradurlo in termini umani e renderlo comprensibile e più facile per gli esseri umani, proprio come ha fatto con Ganga. Così, come il divino Maestro che è l’intermediario nella trasmissione della conoscenza divina agli esseri mortali.
Ganga – Ganga è il liberatore della suprema e pura coscienza chitshakti (pura coscienza infusa con il potere di purificare la mente e il corpo e trasformarla in un veicolo di luce e delizia). Lei scende dal cielo solo per volere di Dio per liberare gli esseri dal ciclo delle nascite e morti. Quando le persone entrano in contatto con essa, diventano immediatamente purificate e illuminate.
Così la discesa di Ganga è un’allegoria della liberazione dell’anima dai peccati, dalla sofferenza, dalle limitazioni della vita mortale, e anche la discesa della conoscenza superiore o conoscenza del Brahman (Brahmavidya) nella mente e corpo attraverso le austerità, la penitenza, e le pratiche spirituali del loro occupanti, Bhagiratha, o il Sé incarnato.
Conclusioni
In conclusione il simbolismo nascosto nella leggenda di Gangavataranam, la storia della discesa del fiume Gange e della sua origine sulla terra è la seguente:
- Re Sagar: la mente
- Il cavallo sacrificale: organi di senso
- Sumati: giusto pensare
- La Terra: mondo mortale e la vita mondana
- Figli di Sagara: prodotti della mente
- Kapila: Karma o legge divina
- Ganga: la coscienza pura
- Shiva: Isvara o Maestro del Mondo
- Bhagiratha: il Sé incarnato
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