“Intoccabile” di Mulk Raj Anand
Guanda editore
Pubblicato nel 1935, Intoccabile di Mulk Raj Anand (1905-2004) è l’opera prima di questo importante scrittore indiano. La storia del romanzo è molto semplice – segue il giorno nella vita di un “intoccabile”, un membro della più bassa casta sociale indiana.
«Fatti da parte, delinquente di bassa casta!» sentì improvvisamente qualcuno gridargli. «Perché non avverti che ti stai avvicinando, maiale? Lo sai che mi hai toccato e mi hai contaminato, figlio strabico di uno scorpione dalle zampe storte? Ora dovrò andare a fare un bagno per purificarmi. E pensare che questa mattina mi ero messo una dhoti e una camicia nuove!»
India, inizio anni ’30, Mulk Raj Anand narra in maniera dettagliata una nuova giornata di lavoro di Bakha giovane spazzino fuori casta, un “intoccabile”. Come solito al risveglio infreddolito in una squallida baracca, seguono i rimproveri del padre, l’assurdo viaggio per le latrine, il girovagare per le strade con i passanti che si scostano per evitare di essere contaminati non perdendo mai occasione per rimproverarlo e deriderlo, la continua ricerca di cibo, nel pomeriggio la partita di hockey, l’ascolto del discorso di un ancora sconosciuto giovane Gandhi che sembra dargli la speranza di un futuro migliore, infine ritorna a dormire.
Nonostante la sua semplicità, Intoccabile di Mulk Raj Anand è un libro potente che espone le “contraddizioni disumanizzanti” e le oppressioni sistematiche inerenti alla società stratificata dell’India. Sebbene intelligente e bello, il personaggio principale del libro, Bakha, è un emarginato e gli viene proibito di migliorare la propria situazione di vita perché il suo tocco e la sua presenza sono considerati impuri e corruttori. Usando la storia di Bakha come veicolo, Anand sfida le barriere e le regole che inibiscono la vita degli intoccabili e sostiene l’educazione degli intoccabili.
«Ma padre, a cosa servirebbe?» gridò Bakha. «Ci tratterebbero male anche se gridassimo. Ci considerano dei sozzi solo perché puliamo il loro sudiciume. Quel pandit al tempio ha cercato di molestare Sohini e poi è uscito fuori gridando: ‘Contaminato, contaminato?. La donna nel vicolo degli orefici mi ha gettato il pane dal quarto piano. Non andrò più in città. Ho chiuso con questo lavoro.»
Quella della disuguaglianza, per nascita, degli esseri umani è forse il concetto della religione induista più sorprendente e meno accettabile per la sensibilità sociale contemporanea. Le grandi classi che formano l’intera società sono chiamate varna, (per approfondimenti leggere “Il sistema delle caste in India“), letteralmente “colori”, mentre il termine casta di derivazione portoghese traduce il sanscritojati, cioè “nascita”.
Per gli hindu nascere significa innanzitutto entrare a fare parte di una casta. Secondo le sacre scritture indu, il sistema caste è suddiviso partendo dall’alto in brahmani (sacerdoti); kshatryia (guerrieri) ; vaishya (mercanti e commercianti); e sudra (servitori). Le quattro caste sono suddivise in centinaia di sottocaste, divise tradizionalmente per tipologia di lavoro. Oltre ai sudra ci sono i fuoricasta o intoccabili, i dalit (da “dala” terra) sono tutti gli oppressi. Gandhi che portò avanti una battaglia contro questo principio li chiamava Harijans “bambini di Dio” .
Lo stato di intoccabile non è necessariamente collegato alla povertà, ma è uno status che malgrado sia stato formalmente abolito nella costituzione del 1950 ancora oggi in alcuni remoti villaggi continuano ad essere registrati episodi che riguardano gli intoccabili.
È un racconto duro crudo e drammatico, con un linguaggio squallido e forte che bene rende la sua terribile veridicità. Ciò non deve far pensare che l’immagine che esce dell’India sia a senso unico negativo, anzi l’autore offre punti di speranza per un futuro diverso e migliore, sia descrivendo lo sfortunato protagonista nelle sue riflessioni interiori e nella sua continua ricerca di assomigliare agli inglesi, e nel discorso di Gandhi che con le sue parole sembra offrire agli intoccabili una via di uscita.
Considerato rivoluzionario a causa del modo in cui difende la causa degli intoccabili e denuncia i mali sociali dell’India, il romanzo Intoccabile è stato ben accolto e molto apprezzato sia a livello nazionale che all’estero. All’interno dell’India, ha indotto una generazione di indiani istruiti a pensare a come il colonialismo interno dell’India impedisse la progressione del paese verso una società civile moderna. Al di fuori dell’India, eminenti romanzieri dell’epoca come E.M. Forster hanno elevato il romanzo di Anand come un significato storico e letterario. Anche se il sistema di caste indiano è ancora in vigore oggi, libri come Intoccabile hanno sensibilizzato le disuguaglianze e le ingiustizie che il sistema favorisce. Ciò ha portato al passaggio di numerose leggi contro la discriminazione e iniziative di azione affermativa lungo le linee di casta nell’India contemporanea. Inoltre, l’apparizione di un Mahatma Gandhi nel romanzo colloca esplicitamente il libro in un contesto storico distintivo.
«Considero l’intoccabilità» disse il Mahatma «come l’onta più grave di cui su sia macchiato l’induismo. Questo mio convincimento risale a quando ero bambino» [ … ] «Dovrebbero smetterla di accettare gli avanzi degli indù di alta casta, per quanto puliti questi possano sembrare. Dovrebbero accettare solo cereali, con chicchi interi e in buono stato, non guasti, e anche questi, comunque, solo se offerti con gentilezza. Se saranno in grado di fare tutto quello che chiedo loro, la loro emancipazione sarà assicurata.»
Questo a Bakha piacque di più. Sentì che avrebbe voluto andar lì e dire al Mahatma: «Questo si che si chiama parlare, Mahatmaji».
Mulk Raj Anand, nato il 12 dicembre 1905 a Peshawar, India britannica (ora Pakistan) e morto il 28 settembre 2004 (98 anni) a Pune (India). È stato uno scrittore indiano molto importante, politicamente e socialmente impegnato autore di oltre quaranta titoli che spazia dalla narrativa alla saggistica sull’arte figurativa, la filosofia e la cultura indiane, alla critica letteraria. A parte certa sua produzione giovanile in versi scritta in lingua punjabi e urdu, la reputazione letteraria è affidata alla narrativa. Fra i suoi romanzi più importanti “Intoccabile” (1935), “Coolie” (1936), Two leaves and a bud (1937), la trilogia The village (1939), Across the black waters (1940), The sword and the sickle (1942), e The morning face (1968); tra i racconti, le raccolte The barber’s trade union and other stories (1944), Reflections of the golden bed (1954) e The power of darkness(1966).
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