Haridwar città sacra “porta degli dei”
Haridwar è una delle sette città sacre dell’induismo con una notevole importanza spirituale, meta di pellegrinaggio con innumerevoli templi, pellegrini, sacerdoti, sadhu e incantevoli suoni di inni vedici.
Geograficamente Haridwar si trova a nord nello stato dell’Uttarakhand, lungo il fiume Gange che entra nelle zone pianeggianti dopo aver percorso 250 km dalla sua origine Gaumukh (ghiacciaio Gangotri).
Haridwar o Hardwar letteralmente Har significa Shiva, Hari significa Vishnu e Dwar e significa cancello/porta da qui il soprannome “porta degli dei”. Si dice anche che Haridwar sia benedetta dalla presenza di tutti e tre le principali divinità induiste: Brahma, Vishnu e Maheshwar. Quindi, con tutti questi legami mitologici associati al suo nome, non c’è da meravigliarsi che Haridwar sia chiamata “porta degli dei”.
La città è sacra per gli induisti anche per la sua posizione geografica, è stata anche chiamata Gangadvar, che significa “Porta del Ganga” perché in questo luogo il sacro fiume Gange lascia le montagne per fluire sulle pianure indiane e Haridwar è la prima città bagnata dalle acque limpide e sacre, scelte per il bagno purificatore. La tradizione indù afferma che, bagnarsi in queste acque, assicura la completa purificazione all’anima, permettendole di accedere alla liberazione del “Nirvana”.
Accenni storici
Haridwar ha una lunga storia alle spalle e nelle antiche scritture viene citata anche come Kapilsthan (in onore di Kapil che visse è meditò qui) poi Gangadwar, e infine Mayapuri.
Reperti archeologici datati 1700-1800 a.C. hanno confermato l’esistenza di persone in questa area.
Haridwar fu governata dall’Impero Maurya dal 322 a.C. al 185 a.C. e in seguito passò sotto il dominio dell’Impero Kushan.
Il noto viaggiatore cinese Huan Tsang visitò l’India nel 629 d.C. e ha citato Haridwar nel suo diario di viaggio. A quel tempo Haridwar faceva parte del regno del re Harshvardhan (dal 590 al 647).
La città fu anche invasa da Timur Lang, re turco nel 1399 che la saccheggio e ne deturpò l’originale bellezza. Nel XVI secolo Haridwar passò sotto il regno di Mughal e imperatori come Akbar e Jehangir lasciarono il loro segno. Secondo l’imperatore Mugal Ain-e-Akbari, Akbar ha bevuto l’acqua del fiume Gange raccolta da Haridwar, che ha definito “l’acqua dell’immortalità”.
Thomas Coryat, un viaggiatore inglese che ha visitato Haridwar durante il regno di Jehangir nel XVIII secolo, parla di Haridwar come di una città portuale ampiamente utilizzata dalle navi della East India Company. Una delle due principali dighe sul fiume Gange è la diga di Bhimgoda che fu aperta nel 1854.
Il comune di Haridwar fu costituito nel 1868 e comprendeva anche i villaggi di Kankhal e Mayapur. La ferrovia arrivo nel 1886. Nel 1946 Haridwar fu fusa nello stato dell’Uttar Pradesh e in seguito venne aggregata allo stato dell’Uttarakhand.
Kumbh Mela e pellegrinaggio Yatra
Per la sua storia antica, per la posizione geografica sul Gange Haridwar è una delle quattro città dove si tiene il Kumbh Mela il raduno della brocca. Una leggenda narra che fu proprio in questo luogo che il dio Vishnu in sella a Garuda (uccello mitico, messaggero degli dei), portando una brocca in volo, fece cadere qualche goccia dell’acqua della vita, l’elisir di immortalità, l’Amrita, la ricompensa più desiderata, cui tutti aspirano per ottenere il dono dell’immortalità. Altre gocce del prezioso nettare caddero ad Ujjain, Nasik e Allahabad e da allora ogni 12 anni si tiene il Kumbh Mela.
Per l’occasione un gran numero di pellegrini si riuniscono ad Haridwar da gennaio ad aprile in occasione del Kumbh Mela, per pregare, offrire doni, immergersi, bagnarsi e purificarsi e sulle rive del fiume Gange per lavare i loro peccati e ottenere la salvezza.
Il prossimo Kumbh Mela si terrà dal 14 gennaio al 27 aprile 2021 !
Da Haridwar parte anche un pellegrinaggio nelle colline circostanti che prende il nome di Chota Char Dham Yatra che include i grandi santuari himalayani di Kedarnath (santuario di Shiva) e Badrinath (santuario di Vishnu), Yamunotri (la fonte del fiume Yamuna) e Gangotri (la fonte del fiume Gange).
Cosa fare e visitare ad Haridwar
Oggi, Haridwar è la casa di molti ashram (eremi e luoghi per la meditazione) e dharamshala (case di riposo per pellegrini) che sono stati creati da vari swami, yogi e istituzioni religiose. Da non perdere durante la visita ad Haridwar la visita dei ghat con possibilità di bagni, abluzioni, preghiere, puje e dei suoi templi.
Har-Ki-Pauri anche chiamato Hari-ka-charan ghat, è il ghat principale della città dove viene venerata un’impronta di Vishnu. Anche noto come BrahmaKund. Si dice che questo ghat sia stato costruito dal re Vikramaditya in memoria di suo fratello Brithari che spesso meditava sulle rive del fiume Ganga.
L’intera area soprattutto all’alba e al tramonto è affollata di pellegrini e fedeli che fanno offerte agli dei, pregano e fanno le abluzioni e bagni purificatori nelle sacre acque. Qui al tramonto si tiene l’incantevole Ganga Aarti o Maha Aarti la quotidiana cerimonia di adorazione sul fiume cerimonia eseguita dai locali sacerdoti che attraverso elaborati rituali rendono omaggio alle sacre acque. È una cerimonia molto bella, spirituale e intensa che vede la partecipazione di numerosi fedeli e attira l’attenzione di visitatori e curiosi.
Tempio di Mansa Devi, è un luogo sacro per adorare la divinità Mansa o Manasa, che si ritiene sia una forma di Shakti, emersa dalla mente del saggio Kashyapa. Mansa è considerata la sorella del naga Vasuki. Il termine Mansa significa desiderio e si ritiene che la dea soddisfi tutti i desideri di un devoto sincero. I devoti che vogliono che i loro desideri siano soddisfatti annodano dei fili sui rami di un albero situato nel tempio. Una volta soddisfatti i loro desideri, le persone ritornano al tempio per sciogliere il filo dall’albero. Alla divinità Mansa vengono offerti noci di cocco, frutta, ghirlande e bastoncini di incenso per placarla. Il tempio si trova nella parte superiore di Bilwa Parvat sulle colline di Shivalik vicino al fiume Ganga.
Tempio di Chandi Devi, dedicato alla dea Chandi Devi. Arroccato in cima al Neel Parvat sulla cima orientale delle colline di Sivalik, la catena montuosa più meridionale dell’Himalaya. Il tempio di Chandi Devi fu costruito nel 1929 da Suchat Singh raja del Kashmir, tuttavia, si ritinere che l’idolo presente nel tempio fosse installato già nell’VIII secolo, da Adi Shankaracharya. Si dice anche che la principale statua di Chandi Devi nel tempio sia stata installata nell’VIII secolo da Adi Shankaracharya, uno dei più grandi sacerdoti della religione indù.
Tempio di Daksha Mahdev anche noto come Shri Dakheshwar, dedicato a Daksha padre di Sita prima moglie di Shiva. Daksha è uno delle quattordici divinità creatrici, che presiedono alla procreazione e sono i protettori della vita nella mitologia indù. Il tempio di Daksha Mahadev non è così vecchio ma lo yajnashala o il luogo in cui vengono condotti gli yajna (sacrifici di fuoco) è molto sacro. L’attuale tempio fu costruito dalla regina Dhankaur nel 1810 e ricostruito nel 1962.
Questo tempio è pieno di turisti nel mese di agosto, noto anche come il mese sacro di Sawan, mese anche noto come il mese del dio Shiva, secondo il calendario indù. Rituali speciali vengono anche eseguiti qui sullo Shivratri, il giorno del matrimonio di Shiva e Shakti.
Vicino a questo tempio ci sono altri due luoghi santi, Daksha Ghat e il tempio di Nileshwar Mahadev. Altri templi minori sparsi per Haridwar e dintorni sono i templi di Maya Devi e il Pawan Dham. A 10 km si trova il Parco Nazionale di Rajaji, una destinazione ideale per gli amanti della vita selvaggia e dell’avventura.
Info utili ad Haridwar
Haridwar si visita in uno due giorni a meno di un vostro particolare interesse e si combina bene con la vicina Rishikesh (anche questa città sorge sulle rive del Gange ed è conosciuta come la capitale mondiale dello yoga ), per un ideale viaggio di studio e pratica yoga e meditazione.
Essendo una destinazione tipica di pellegrini indiani le sistemazioni sono molto semplici e locali.
Da un punto di vista logistico, Haridwar si trova a circa 200 km da Delhi ed è ben collegata con la rete stradale con frequenti bus. Il metodo più comodo per raggiungere Haridwar è con il treno diretto da Delhi che in circa 5-6 ore vi porta a destinazione.
L’aeroporto più vicino si trova a Dehradun a circa 35 km, una distanza che si copre poi in auto in circa 75-90 minuti vista la condizione delle strade. L’aeroporto è piccolo con pochi voli ma per chi vuole ci sono voli quotidiani diretto da e per Delhi.
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