I ghat di Varanasi lungo le rive del sacro Gange
Nella città sacra di Benares, l’attrazione principale per i visitatori e i pellegrini che la visitano, sono il centinaio di ghat di Varanasi, allineati lungo la sponda occidentale del fiume Gange, il fiume sacro per gli indù adorato nella sua forma personificata della dea Ganga, come infatti viene chiamato il fiume dai locali. Dall’alba al tramonto i ghat di Varanasi sono popolati di pellegrini, fedeli, visitatori … per lavare i peccati della vita o cremare i corpi dei loro cari. Dal rito del sole nascente fino al tramonto all’ora della puja, verso le 18, quando il fuoco e la luce vengono offerti al fiume, tra canti, conchiglie suonate, cimbali, mantra e migliaia di offerte votive luminose che fluttuano sulle acque.
Esistono poi alcuni ghat detti “burning ghat” dedicati alla cremazione. Il passeggiare lungo i ghat di Varanasi sulle rive del sacro Gange, è un’esperienza unica e indimenticabile: tra pellegrini, mendicanti, abluzioni, cremazioni, praticanti di yoga, mucche, bufali che si abbeverano e rinfrescano, sadhu, finti sadhu … tutto questo è Varanasi e i suoi ghat.
Significato dei ghat
Il termine ghat in India sta ad indicare una scalinata che scende verso un fiume, un corso d’acqua, un lago o una piscina artificiale. Questa scalinata riveste una grande importanza per gli indiani e per gli induisti perché su questi scalini si svolgono rituali, poja, si lavano corpo e panni e da qui partono le abluzioni e le cremazioni che sono tra i più importanti rituali dell’induismo. Nella pratica i ghat sono argini artificiali di pietra, secolari, originariamente costruiti come accesso al fiume per i pellegrini che cercano un sacro bagno per eseguire riti sacri e cerimonie religiose, alcune sezioni dei ghat sono dedicate ai riti della cremazione. Come detto esistono diverse tipologie di ghat. Esistono i sacri ghat per le abluzioni, per la pulizia del corpo o dei semplici panni e vestiti (famoso è il Dhobi ghat di Mumbai specializzato nel lavaggio dei panni conosciuto come la “più grande lavatrice del mondo”) come anche esistono ghat specifici per il rituale della cremazione i burning ghat anche se spesso questa differenza o distanza non è per nulla definita o marcata.
I 4 km di tratto del fiume a Varanasi sono percorsi da 84 ghat e oltre 300 templi dedicati a diverse divinità indù. Lungo le gradinate principali, sotto grandi parasole, i sacerdoti, gli astrologi e gli indovini prestano servizio per i credenti, impartendo mantra e responsi, officiando riti e intercedendo con le divinità, mentre centinaia di sadhu meditano praticando yoga o semplicemente trascorrono lungo il fiume la loro vita ascetica.
Principali ghat di Varanasi
Come detto si contano 84 ghat e i più importanti sono i seguenti: il Dashashwamedha Ghat, è il principale nonché uno dei più sacri ghat di Varanasi. Qui si concentra la maggioranza della popolazione e anche di visitatori. È l’asse principale del quartiere del Chowk il quartiere commerciale antico, ed il posto da dove partono le barche per le escursioni sul Gange. Al tramonto qui si effettua la Ganges Aarti, un’offerta rituale al Gange svolta quotidianamente ogni sera con intensi canti e battimenti di cembali. I credenti e i viaggiatori provenienti da tutto il mondo partecipano a questo rituale ogni giorno dell’anno.
Se scendete verso sud si incontrano il Munshi Ghat, riservato alla popolazione musulmana che usa il fiume per lavarsi senza investire la pratica con particolari significati religiosi.
Continuando verso sud si incontrano l’Ahalya Ghat, il Darbhanga Ghat, il Dhobi Ghat, dove lavorano i lavandai.
Il Narad Ghat e Chauki Ghat sono sacri perchè ricordano episodi della vita del Buddha e la rosea torre nelle vicinanze è un deposito per l’acqua.
Nel Raj Ghat qui sono marcate le piene del fiume e osservando i livelli raggiunti si comprende immediatamente il perchè della curiosa disposizione, tutta su un lato, della città.
Harishchandra Ghat o Smashan Ghat, è il più sacro per le cremazioni anche se il Manikarnika lo batte in popolarità.
Karnataka Ghat, uno dei numerosi ghat ove i pellegrini delle varie regioni dell’India trovano sacerdoti che parlano la loro lingua e che conoscono le particolarità regionali dei riti e delle celebrazioni, e così via.
Il Dandi Ghat è il ghat degli asceti di Dandi Panth. E ancora il Shivala Ghat, o Kali Ghat, di proprietà privata della famiglia dell’ex governatore di Varanasi.
L’Anandamay Ghat, in memoria di una santa bengalese morta nel 1982.
Il Jain Ghat o Bachraj Ghat, commemora uno dei Tirthankar che nacque nelle vicinanze.
A causa delle frane e dello smottamento delle acque è rimasto poco del Tulsi Ghat, che ricorda il grande santo e poeta medievale Tulsi Das a cui è dedicato anche un tempio moderno in marmo bianco, fino ad arrivare all’Assi Ghat.
L’Assi Ghat, è il punto dove il fiume Assi confluisce nel Gange dando luogo ad un sito particolarmente sacro: è uno dei 5 Ghats dove i pellegrini dovrebbero bagnarsi nello stesso giorno, per rendere efficaci le loro preghiere. L’ordine canonico dei ghat in cui immergersi chiamato Panchatirthi Yatra è il seguente: Assi, Dashashwamedha, Adi Keshava, Panchaganga e Manikarnika.
Se invece risalite verso nord dal Dashashwamedha Ghat, si incontrano il Man Mandir Ghat, uno dei più antichi di Varanasi, costruito nel 1600 dal Maharaja Man Singh di Amber.
Mir Ghat o Meer Ghat, che porta ad una fonte sacra e dove le vedove scontano la loro non facile condizione, dedicando la vita alla preghiera a cambio di cibo e ricovero.
Il Lalita Ghat, in stile nepalese.
Continuando a salire si incontrano il Manikarnika Ghat, il Jalasayn Ghat, altro centro principale per le cremazioni. È uno dei luoghi più popolari e più propizi per gli indù per farsi cremare. Il compito della cremazione è affidata ad una specifica casta di paria. È vietato fotografare, si può assistere facilmente alla cremazione da una certa distanza.
Seguono il Scindia Ghat, il Ram Ghat costruito per volere del raja di Japur.
Il Panchganga Ghat che la tradizione vuole si riuniscano 5 fiumi: Gange, Saraswati, Gyana, Kirana e Dhutpapa.
Infine il Gai Ghat, il Trilochana Ghat, con tempio dedicato a Shiva, e il Ravi Ghat.
Per cui in un passaggio o visita di Varanasi vi sarà impossibile non passeggiare o visitare i suoi ghat. Tutta la vita della città ruota attorno al Gange il sacro fiume degli induisti e tutti i ghat che popolano le rive del Gange sono affollati di pellegrini, fedeli, storie, peccati, fede, tradizione, corpi e cenere in un miscuglio che sconvolge e attira milioni di visitatori che giungono da ogni parte del mondo.
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