“Nel segno di Kali. Cronache indiane” di Carlo Buldrini
Edito da Lindau, questo libro è uscito il 28 novembre 2008, due giorni dopo l’inizio dei terribili attacchi a Mumbai e Marco Barbonaglia nel recensire il libro per Il Sole 24ore ricordava questa coincidenza, con un’acuta osservazione:
“Con queste lenti si vedono meglio, allora, anche i recenti fatti di Mumbai. Una risposta a qualcosa, che, a sua volta, era la reazione a qualcos’altro. E così via, all’infinito, in una folle rincorsa nella quale ” a dare inizio a tutto” è sempre stato l’altro e nella quale ci sono sempre dei morti da vendicare, del sangue da lavare col sangue. Linciaggi e persecuzioni che seguono gli attentati e dai quali verranno, fatalmente, nuovi attacchi.”
Il libro di Carlo Buldrini è un’opera per conoscere e capire l’India lontana dai cliché o stereotipi con cui noi occidentali cerchiamo di imbrigliare l’India. Il libro raccoglie la testimonianza dell’autore, di una conoscenza del subcontinente indiano dopo oltre trent’anni di soggiorno in India. Non è né un romanzo né un manuale sull’India, ma semplicemente attraverso articoli su diversi temi l’autore dà un ritratto realistico e sincero dell’India.
C’è una introduzione o prologo e poi 14 capitoli per 14 argomenti o questioni. Il lettore viene quindi condotto attraverso esperienze, interviste, cronache indiane quotidiane in questo viaggio alla conoscenza dell’India passando per diversi temi come gli intoccabili, la condizione della donna del suo essere spesso rifiutata fin dalla nascita fino alle sati (la pratica che vede le vedove immolarsi sulla pira del marito al funerale), la battaglia sikh al Tempio d’oro, la “Silicon Valley” dell’India, l’assassinio di Rajiv Gandhi, l’incontro con Indirà Gandhi, la dote, Ayodhya e altri ancora fino alla divinità nera di Kali.
Si viene a conoscenza di un’India diversa, su questioni e temi di cui non abbiamo nessuna conoscenza o che abbiamo solo sentito accennare. Ma nel libro trovano spazio anche pensieri illuminati come l’intervista al filosofo rivoluzionario J. Krishnamurti, espressione di un pensiero libero e globale.
L’analisi di questi temi è sempre attenta e profonda, mai occasionale o improvvisata. Ne emerge un’India piena di contrasti un’India che corre veloce verso un futuro incerto, un ritratto di un’India dura e violenta lontana spesso dalla nostra immaginazione o “idea preconfezionata” che conserviamo. Un’India che continua e continuerà a fare il conto con questioni irrisolte e, la minaccia che queste contraddizioni proiettano, sembrano renderne meno radioso il futuro.
“In Occidente Kali è forse la divinità meno compresa del pantheon hindu. È ritenuta una dea sanguinaria e terribile. Per un seguace di una religione monoteista, Dio è il Bene e il demonio è il Male. L’hindu crede invece in un unico Potere Universale che è al di là del bene e del male.
Kali crea e nutre. Kali uccide e distrugge. Sono gli esseri umani a scorgere il bene e il male nelle cose. È cosi che il dualismo degli opposti caratterizza le nostre esistenze. Nel pensiero hindu bene e male non esistono. L’intero universo altro non è che il gioco della maya (il potere nascosto che crea illusioni) di Kali, la Madre Divina.”
Alla fine del libro c’è spazio per una dettagliata bibliografia divisa per capitolo sul tema trattato per chi volesse saperne di più.
Nel 2018 è uscito una nuova edizione dal titolo “Cronache indiane – Storie, incontri, interviste” sempre edito da Lindau. In questa nuova edizione l’autore ha aggiunto nuovi capitoli e 32 fotografie inedite in bianco e nero scattate dall’autore in India negli anni ’70 e primi anni ’80 del secolo scorso.
Tra queste fotografie ce n’è una di Arundhati Roy che l’autore ha scattato a Delhi nel 1982, quindici anni prima che pubblicasse il suo bestseller “Il dio delle piccole cose“.
Carlo Buldrini, pubblicista ha vissuto in India più di trent’anni. Ha scritto per varie testate italiane e indiane ed è stato addetto reggente dell’Istituto Italiano di Cultura di New Delhi. Nell’anno accademico 2001-2002 ha insegnato presso la Jamia Millia Islamia, l’università islamica di Delhi. È autore di In India e dintorni (1999) e, con le Edizioni Lindau, ha pubblicato Lontano dal Tibet. Storie da una nazione in esilio (2006). Il libro pubblicato in India con il titolo A Long Way from Tibet è entrato subito nella lista dei best seller indiani.
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