Bhutan – Punakha Dzong il “Palazzo della grande felicità o beatitudine”
Il Punakha Dzong conosciuto anche come Pungtang Dechen Photrang Dzong letteralmente “Palazzo della grande felicità o beatitudine”, è il centro religioso e amministrativo di Punakha che si trova nell’omonima valle e distretto nel Bhutan.
Se Thimphu è ciò che il Bhutan sta diventando, Punakha rappresenta ciò che è stato. Punakha per il suo clima favorevole è stata la capitale del paese per diversi secoli fino al 1955, poi trasferita a Thimpu e, ancora oggi è la località preferita per le grandi cerimonie reali, proprio qui presso il Punakha Dzong, si è tenuto l’ultimo matrimonio reale nell’ottobre del 2011 tra il re del Bhutan, Jigme Khesar Namgyel Wangchuck e Jetsun Pema.
La città è stata fondata nel XVII secolo dallo Shabdrung Ngawang Namgyal, monaco buddista tibetano considerato il padre fondatore del Bhutan moderno che costruì nel 1637-38 l’imponente dzong che domina la città. Il Punakha Dzong è il secondo dzong più antico e il secondo più grande del Bhutan ed è una delle sue strutture più maestose del paese.
Lo dzong è ancora la residenza invernale del dratshang il corpo monastico ufficiale del Bhutan.
Origini Punakha Dzong
Lo dzong è stato costruito tra il 1637 e il 1638 su quella che rimaneva di una precedente costruzione, un piccolo monastero con una statua del buddha chiamato Dzong Chug risalente al 1326. Ma il Punakha Dzong vanta ascendenze importanti. Si narra che nel secolo VIII il Guru Rimpoche abbia avuto una visione e abbia profetizzato che in questo luogo un uomo di nome “Namgyal” avrebbe costruito qualcosa di straordinario, o, quanto meno, così venne detto dopo la venuta di Shabdrung Ngawang Namgyal nel XVII secolo. Pare che il grande lama – shabdrung – abbia a sua volta appreso questa profezia in una visione di se stesso accampato presso la confluenza del Po Chhu con il Mo Chhu, e fu così costruito uno dzong glorioso.
Lo dzong non ha mai avuto vita facile, nel corso dei secoli è stato allargato, modificato e ricostruito. A causa della sua posizione e delle recenti variazioni climatiche ha subito numerose alluvioni, è stato anche colpito da incendi e terremoti ma anche da attacchi militari da parte dei tibetani, gli ultimi in ordine di tempo tra 1939 e il 1944, ma nonostante tutto lo dzong ha sopravvissuto è giunto fino a noi.
Architettura Punakha Dzong
Il Punaka Dzong è costruito alla confluenza di due grandi fiumi del Bhutan che convergono qui nella valle di Punakha: il Pho Chhu (padre) e Mo Chhu (madre), dopo la confluenza il fiume principale prende il nome di Puna Tsang Chhu che poi diventerà un affluente del Brahmaputra.
La fortezza o dzong è lungo 180 metri e largo 72 metri, è vanta una splendida torre centrale a sei piani, pareti imbiancate sotto splendidi accenti di legno intagliato e pannelli di finestre in legno, circondato da lussureggiante vegetazione avvolto da alberi di iacaranda dai colori lilla, che impreziosiscono la regione.
La visita del Punakha Dzong inizia da un ponte a sbalzo in legno rosso sul fiume Mo Chhu, un ingegnoso corridoio che collega lo dzong alla strada principale. Ci sono alcune ruote di preghiera d’oro e affascinanti murales buddisti sulla porta.
Primo cortile – Gli uffici amministrativi si trovano in questo primo cortile o dochey con un gigantesco edificio a torre di sei piani e un albero di bodhi al centro. Qui si trova lo una stupa di pareti imbiancate a calce che ha ricevuto la sua cupola d’oro dal quarto re del Bhutan, Gyalse Tenzin Rabgye. Ci sono diversi santuari e splendide finestre decorate con sculture in legno su ogni strato.
Secondo cortile – Recintato dal primo cortile dallo stupa si trova la seconda parte, il quartiere vivente dei monaci, dove si possono incontrare monaci in abiti rossi. Ci sono due sale principali all’interno di questo cortile, una delle quali è il Palazzo di Phodrang dove il primo re del Bhutan ha ottenuto l’incoronazione.
Terzo cortile – Questa è la zona più segreta e intima dello Dzong non aperta al pubblico e ai viaggiatori, è la sala riunioni privata per monaci di spicco ed è il luogo in cui si trovano i resti di Terton Pema Lingpa e Shabdrung Ngawang Namgyal. Il fondo c’è un’enorme sala detta “Sala dei cento pilastri” in cui si ergono 54 maestose colonne dorate con varie sculture. Attraversando il pavimento di legno, di fronte si incontrano tre statue sacre giganti di Sakyamuni, Guru Rinpoche e Shabdrung Ngawang Namgyal. Tutta la sala e pareti sono ricoperte da decorazioni colorate con splendidi affreschi che raccontano le storie buddhiste e in special modo della vita di Sakyamuni.
Lo dzong ospita in uno dei suoi templi interni, il Machey Lkhakhang, il corpo imbalsamato dello Shabdrung Ngawang Namgyal morto qui nel 1651, l’unificatore del Bhutan. Questa area non è aperta al pubblico ma accessibile solo al re e alle autorità monastiche.
Si trova anche una sacra reliquia nota come Ranjung Karsapani, questa è un’immagine auto-creata di Avalokiteswara che miracolosamente emerse dalle vertebre di Tsangpa Gyarey, il fondatore della Scuola Drukpa quando fu cremato. Lo dzong conserva anche i resti sacri di Ngawang Namgyal e del terton Pema Lingpa.
Info
La valle di Punakha si trova in Bhutan ad un’altitudine media a 1.250 m sul livello del mare, ha un clima piacevole con estati calde ed inverni non troppo freddi rispetto ad altre parti del Bhutan.
Aperto tutto l’anno dalle 8:30 alle 17:00 chiuso durante l’ora di pranzo dalle 13 alle 15. Il periodo migliore per visitare Punakha è l’autunno e la primavera.
Dall’unico aeroporto internazionale del Bhutan che si trova a Paro, si può raggiungere Punakha in auto dopo 125 km in circa 3,5-4 ore.
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[…] anch’ essa edifici e templi sulle vie del centro, il maestoso Pungtang Dechen Photrang della Beatitudine si erge come una fortezza edificato nel 1638, meglio noto come il sontuoso dzong di Punakha. Con […]
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