Taj Mahal storia di un amore tra Shah Jahan e Mumtaz Mahal
Tra i monumenti architettonici simbolo dell’India, tra i posti assolutamente da visitare e da non perdere in India c’è sicuramente il Taj Mahal il mausoleo di Mumtaz Mahal.
Il Taj Mahal è ritenuto il più grande monumento al mondo dedicato all’amore, “simbolo di amore eterno”, una delle sette meraviglie del Mondo e riconosciuto dall’Unesco in data 9 dicembre 1983 come patrimonio dell’Umanità.
L’impressionante edificio fu fatto costruire nel 1632, ed è descritto come il più stravagante monumento mai realizzato per amore e, secondo una speciale classifica il regalo più costoso del mondo di un uomo alla sua amata.
Taj Mahal storia di un amore
Il quinto sovrano mughal Shah Jahan, fece costruire questo capolavoro in memoria della sua amata seconda moglie Arjumand Banu Begum, conosciuta con il nome Mumtaz Mahal (che in persiano significa “gioiello/eletta del palazzo”) principessa originaria della Persia.
Mumtaz Mahal molto devota all’imperatore morì mentre accompagnava suo marito durante una campagna militare nel sud dell’India a Behrampur. Aveva appena dato alla luce il loro quattordicesimo figlio, ebbe una emorragia e morì nel giungo del 1631 a 38 anni.
La sua morte fu un vera tragedia per l’imperatore, al punto che i suoi capelli e la sua barba nel giro di pochi mesi diventarono completamente bianchi per il dolore. Esistono varie leggende dietro alla decisione di edificare il Taj Mahal. Mentre Mumtaz Mahal era ancora in vita, altri dicono appena prima di morire aveva chiesto all’imperatore di farle quattro promesse nel caso in cui fosse morta prima di lui. Come prima promessa gli chiese di costruire il Taj Mahal; la seconda era di risposarsi per dare una nuova mamma ai loro figli; la terza era che sarebbe sempre stato buono e comprensivo con i loro figli; e infine la quarta, che avrebbe sempre visitato la sua tomba nell’anniversario della sua morte.
Di queste promesse la prima sembra l’unica ad essersi avverata.
Il modo migliore per apprezzare la sua meravigliosa architettura ed i suoi ornamenti preziosi, è quello di vederli con gli occhi dell’amore che il sovrano aveva per la moglie Mumtaz Mahal.
Architettura Taj Mahal
La sua costruzione iniziò nel 1632 e terminò dopo 22 anni, nel 1654, e impegnarono circa 20.000 persone tra cui numerosi artigiani provenienti da numerosi parti del mondo, anche dall’Europa e Italia compresa. Il disegno dei giardini ed il corso d’acqua davanti al Taj Mahal si rifanno all’ideale di paradiso in voga in quegli anni: infatti nei testi islamici era descritto come composto da quattro canali che si incontrano al centro e che dividono il tutto nei quattro punti cardinali.
Affianco al Taj Mahal ad est ed a ovest ci sono delle porte secondarie costruite in arenaria rossa chiamate Nagar Khanas.
Il mausoleo è creato in marmo bianco di Makrana e i 4 minaretti sono alti 41,6 metri e sporgono leggermente verso l’esterno, questo perchè in caso di crollo non possano toccare la struttura centrale.
All’interno del Taj Mahal si può vedere il cenotafio di Mumtaz Mahal rivolta sull’asse est-ovest in direzione della Mecca; la vera tomba (dove dopo venne deposto anche l’imperatore) si trova nella parte sottostante, in una cripta non visitabile dal pubblico. All’interno ci sono anche dei precisi intarsi floreali di pietre dure semi-preziose (i fiori per i Moghul erano il simbolo del regno divino) che venivano creati con pietre di differenti graduazioni di colore per far apparire un effetto sfumato (per notare questa cosa portate con voi una torcia e muovetela lentamente sull’intarsio di un fiore). Per creare un fiore della misura di 3 cm ci sono voluti più di 50 pezzetti di pietre semi preziose. Per la lavorazione delle pietre sembra abbia partecipato anche un orafo di Venezia.
Esternamente, ci sono varie scritte, soprattutto versetti del Corano; nella parte posteriore del mausoleo una delle citazioni più belle del corano che si conclude con questa frase:
“O anima che riposi, ritorna al Signore in pace con lui ed egli in pace con te. Entra come uno dei suoi servitori ed entra nel suo giardino.”
I caratteri delle scritte si ampliano man mano che si sale seguendo la linea della scrittura e in prospettiva sembrano tutti scritti nella stessa misura.
Da dietro il Taj Mahal si possono vedere le fondamenta di un altro mausoleo che Shah Jahan voleva costruire per lui; lo voleva di colore nero e voleva farlo collegare con un ponte d’oro con il mausoleo della sua amata. Questo purtroppo non venne mai realizzato perché al temine della costruzione il sovrano venne deposto da uno dei figli e rinchiuso nel Forte Rosso di Agra, nella stanza della Torre del Gelsomino, dove ogni giorno fissava in lontananza il Taj Mahal fino alla sua morte. Venne poi seppellito affianco alla amata Mumtaz Mahal.
In questo stesso periodo la capitale dell’impero Mughal fu spostata da Agra a Delhi, facendo diminuire notevolmente l’importanza di questa città e l’attenzione delle autorità su di essa.
A causa di un abbandono secolare, alla fine del XIX secolo, complici il tempo e i ladri di tombe, la struttura versava in un forte stato di abbandono. Durante il governatorato inglese di lord William Bentinck, inoltre, ci sarebbe stato un piano per demolire il Taj Mahal al fine di recuperare i marmi di cui è ricoperto e i terreni da utilizzare poi per la coltivazione. Questo periodo di abbandono e disinteresse terminò con la nomina a viceré dell’India dell’inglese lord George Nathaniel Curzon che avviò un restauro dell’intera struttura terminato nel 1908.
Durante il XX secolo l’edificio fu molto curato. Nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, il governo indiano eresse un’impalcatura attorno alla struttura per difenderla da eventuali danni provocati da attacchi aerei da parte dei tedeschi prima e dei giapponesi poi. Tale precauzione fu presa anche durante la guerra tra India e Pakistan, tra il 1965 e il 1971.
Negli ultimi anni il Taj Mahal ha dovuto affrontare un nemico molto più subdolo: l’inquinamento. A causa delle polveri sottili, infatti, il candido marmo di cui è ricoperto si sta ingiallendo e lavori di restauro e pulizia praticamente sono sempre in corso per cui non c’è da meravigliarsi di trovare qualche impalcatura con addetti alla pulizia.
Da non sottovalutare anche il fenomeno di inquinamento del fiume che costituisce un ulteriore pericolo per il monumento.
Informazioni per visitare il Taj Mahal
Il Taj Mahal è un monumento islamico ed è quindi chiuso ai visitatori tutti i venerdì giorno di preghiera.
Esistono tre ingressi a sud, est ed ovest (Southern Gate, Eastern Gate e Western Gate) e in tutti gli ingressi è possibile acquistare il biglietto d’ingresso. Il monumento è aperto dall’alba al tramonto e il costo del biglietto per i visitatori stranieri è di 1000 rupie che comprende anche il biglietto per la fotocamera e videocamera. Bambini al di sotto dei 15 anni non pagano. È consigliato la visita all’alba forse nel suo momento migliore sia per il gioco di luci e riflessi del sole sul marmo bianco ma anche perché è il momento meno affollato. Durante la giornata il sito può essere molto affollato anche perché non vi è un numero chiuso di ingressi.
E’ possibile visitare il Taj Mahal attraverso un itinerario che includa Agra oppure è possibile anche effettuare una escursione in giornata da Delhi con il treno veloce Gatimaan Express che in un’ora e quaranta minuti per tratta copre la distanza Delhi-Agra e ritorno.
Photogallery:Taj Mahal il mausoleo simbolo dell’amore e dell’India
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