Udaipur – City Palace gioiello del Rajasthan meraviglia architettonica
Nel cuore di Udaipur, la “città bianca” del Rajasthan circondata dalla catena degli Aravalli, il City Palace è uno dei gioielli del Rajasthan una meraviglia architettonica di palazzi inespugnabili simili a fortezze tra giardini e corti sulle rive del lago Pichola.
Costruito da Udai Singh II nel 1559 il palazzo fu ampliato nei successivi 4 secoli fino alla sua forma attuale dai sovrani che si succedettero ed oggi il City Palace è un’enorme palazzo-fortezza che ha resistito alla prova del tempo.
Il City Palace è stato utilizzato come set per film, tra cui il film di James Bond Octopussy (1983). Ancora oggi girando per le strade di Udaipur è facile imbattersi nella locandina della celebre pellicola di James Bond o di vederlo trasmesso su qualche televisore.
Breve storia del City Palace
In origine la capitale del regno di Mewar era Chittorgarh, ma quando il Maharana Udai Singh II salì al trono nel 1537, c’erano così tanti conflitti con gli eserciti Mughal che il Maharana decise di costruire una nuova capitale più sicura. Qualsiasi architetto-pianificatore odierno rimarrebbe stupito dall’astuta scelta del sito da parte del Maharana, che scelse l’attuale sito vicino al lago Pichola per la sua nuova capitale, poiché la topografia del luogo era ben protetta su tutti i lati da foreste, laghi e dalle colline Aravalli.
Storicamente, le città sono sorte lungo le rive dei fiumi per l’approvvigionamento idrico naturale, rotte commerciali per far prosperare l’economia e punti panoramici per la difesa strategica. Udaipur soddisfaceva tutti i criteri di cui sopra. Il City Palace fu edificato su una collina a forma di pesce con un lungolago da un lato che garantisce sicurezza dai predoni, consentendo al contempo ampie vedute delle acque scintillanti del lago Pichola.
Ancora oggi il City Palace incombe sullo skyline della città. A causa della copertura dei pendii delle montagne con argini in pietra, il palazzo sembra un’enorme cittadella in cima alla cresta. Costruita con marmo, calcare e granito disponibili localmente, la sovrastruttura è dipinta con intonaco di calce che proietta riflessi scintillanti nelle acque del lago sottostante sul lato occidentale e si erge alta sopra il mais della città sul lato orientale.
Architettura City Palace
Il palazzo-fortezza è stato costruito in fasi nell’arco di 400 anni da 23 generazioni di sovrani. Il complesso comprende 11 palazzi e 4 corti, è costruito in granito e marmo ed era circondato da mura fortificate, incorporando l’architettura medievale europea e cinese nei suoi edifici, giardini pensili, torri ottagonali, fontane e balconi con vista sul lago verso il Lake Palace. La facciata del palazzo misura 245 metri di lunghezza e 30 metri di altezza. Gli edifici e luoghi salienti del complesso sono:
Mardana Mahal è il palazzo o alloggio degli uomini.
Zenana Mahal è il palazzo o alloggi delle donne reali costruiti nel XVII secolo. Il cortile centrale Laxmi Chowk ospita un padiglione bianco e una serie di howdah (sedili per trasportare persone sul dorso di un elefante), palanchini e altri veicoli per il trasporto di persone.
Baadi Mahal anche noto come Garden Palace è un grazioso giardino che offre splendide viste sulla città.
Kishan o Krishna Vilas ha una notevole collezione di miniature risalenti all’epoca del Maharana Bhim Singh (r 1778–1828).
Surya Choupad presenta un enorme sole ornamentale, simbolo della dinastia Mewar discendente dal sole.
Mor Chowk il cortile del pavone con i suoi adorabili mosaici di pavoni, l’uccello preferito del Rajasthan. L’intera facciata di un lato del cortile è composta da tre pavoni che rappresentano le tre stagioni di estate, inverno e monsone.
Rai Angan il primo cortile per le incoronazioni reali.
Manak Chowk è la piazza pubblica più grande dell’intero complesso, l’enorme spazio per le udienze formali dei sovrani Mewar, ed è ampiamente utilizzato ancora oggi durante le feste tradizionali, con la partecipazione della famiglia reale e della gente del posto.
Amar Vilas è un giardino pensile con fontane, torri e terrazze.
Bhim Vilas che oggi ospita una galleria di miniature.
Chini Chitrashali si caratterizza per il suo rivestimento con piastrelle cinesi e olandesi aggiunte nel XIX secolo.
Badi Chitrashali un cortile quadrato costruito durante il regno di Maharana Sangram Singh (1710-1734).
Il Fateh Prakash Palace e lo Shiv Niwas Palace sono gli ultimi due palazzi costruiti ora convertiti in heritage hotel storici.
Gli interni dell’imponente palazzo comprendono balconi jharokha, torri toran, cupole che conservano delicati lavori di specchi, lavori in marmo, murales, dipinti murali, lavori in argento, intarsi e avanzi di vetro colorato.
Dal 1969 il Mardana Mahal e lo Zenana Mahal sono stati conservati e sviluppati come City Palace Museum, aperto al pubblico che espone una vasta e diversificata gamma di opere d’arte e manufatti, tra cui sculture, dipinti e tessuti, e una collezione di armerie che presenta esempi della famigerata spada a due punte. Il museo è in realtà una serie di palazzi, suddivisi spazialmente in aree private reali e zone pubbliche distribuiti su 20.000 metri quadrati. Armi, armamenti e effetti personali dei sovrani sono esposti nei loro luoghi originali. Il museo ospita un’incomparabile collezione di dipinti di corte della Mewar School che fiorì dal diciassettesimo al ventesimo secolo. Questi rari dipinti sono esposti nel Dilkushal Mahal, nel Baadi Mahal e nell’ala ovest dello Zenana Mahal.
Uscendo dal palazzo camminando nei bazar cittadini, la meraviglia dell’arte e dell’architettura di Mewar vive anche nelle strade con numerosi murales di cavalli ed elefanti sulle facciate degli edifici o di artisti che realizzano dipinti in miniatura con pennelli sottili realizzati con code di scoiattolo
Info da sapere
Il City Palace Museum è aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 17:30 biglietto d’ingresso INR 400. Sono disponibili delle audioguide in inglese, spagnolo, francese e tedesco, no italiano. Il Fateh Prakash e lo Shiv Niwas Palace sono due heritage hotel dove è possibile pernottare e soggiornare.
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