Gopura o Gopuram i monumentali portali d’ingresso dei templi
Nel corso dei secoli, nell’India del sud il tempio attraverso un’evoluzione speciale si è ampliato diventando una struttura sempre più ampia e articolata. Questa trasformazione raggiunse il suo punto più elevato in Tamil Nadu, lo stato dai numerosi complessi templari culla della cultura dravica, qui l’area sacra del tempio viene racchiusa da mura quadrangolari prakara e da monumentali gopura agli ingressi, situati in direzione dei quattro punti cardinali esattamente al centro delle mura.
I gopura scritto anche gopuram, sono quindi tipiche strutture presenti nell’architettura in stile dravidico dell’India meridionale e altro non sono che torre-portale o alte torri di mattoni che si innalzano sopra le porte d’ingresso dei templi dell’India tra il recinto e il cuore del tempio.
Teologi induisti affermano che il tempio sia una rappresentazione del corpo della divinità del dio, dove il gopuram è considerato il piede della divinità. Per questo motivo, anche quando si cammina lungo la strada del tempio o anche quando si vede il gopuram da una grande distanza mentre si viaggia, i fedeli induisti e pellegrini si inchiniamo davanti con mani venerate poiché rappresentano i piedi della divinità.
Origine e architettura dei Gopura o Gopuram
All’inizio questi portali d’accesso erano relativamente piccoli, ma nel corso dei secoli crebbero di dimensioni soprattutto dalla metà del XII secolo sotto la dinastia Pandya (sec. XII-XIV) fino a diventare colossali portali arrivando a dominare il complesso del tempio, superando di gran lunga il santuario principale sia per dimensioni che per elaborazione architettonica e artistica.
All’interno di un complesso tempiale è comune trovare una serie di gopuram non solo a segnalare gli ingressi principali del santuario in corrispondenza dei quattro punti cardinali, ma anche all’interno tra un cortile e l’altro, sempre a definire l’ingresso in una certa area.
C’è una regola nella costruzione secondo cui la dimensione dei gopuram deve essere ridotta man mano che ci si avvicina al centro del tempio o santuario principale, per questa ragione i gopura esterni sono più grandi di quelli interni. Inoltre, il numero dei gopura può dipendere anche dal numero dei recinti e relative mura di un tempio, più cortili più gopuram. Il devoto che si avvicinerà al complesso tempiale procederà attraverso una serie di gopura che si dividono concettualmente per rivelare gradualmente la divinità nel cuore del tempio. Le molteplici gopura incarnavano la natura in evoluzione del divino e l’energia oscillante e in espansione del luogo sacro manifestata in forma architettonica.
Tra i gopuram quello orientale è considerato uno dei più propizi, per questo il gopuram orientale funge spesso da ingresso principale del tempio e risulta essere spesso anche il gopuram più alto e sfarzoso.
Il gopuram identifica quindi l’ingresso del tempio. Chiuso da portali in legno massiccio, è generalmente costituito da un edificio di base in pietra a due piani sormontato da una sovrastruttura a più piani di mattoni che salgono come una torre piramidale con delicate linee fino ad oltre 70 metri dei gopura più alti. Da ogni piano sporge un avancorpo a forma di casa con tetto a botte.
La gopura può avere gradini interni che conducono ai livelli superiori. Queste scale sono utilizzate dai sacerdoti durante la periodica riconsacrazione del tempio che avviene a lungo intervalli ogni venti o trent’anni.
Le pareti esterne sono ornate da una profusione di motivi in stucco, sculture, immagini, incisioni e pitture dai colori vivaci raffiguranti episodi derivanti della mitologia indiana soprattutto dal Purana e dalle leggende locali mahatmya.
Le splendide raffigurazioni esterne sono la massima espressione dell’arte e rappresentano la forza dell’architettura dravidica e indiana. Ogni gopura riporta riproduzioni e immagini di diverse forme legate alla divinità principale del tempio, a seconda della divinità dei templi vedremo raffigurate diverse immagini.
Se il tempio è shaivita, saranno raffigurati varie forme di Shiva, o anche le 64 forme di Shiva e così via, insieme alla raffigurazione di Ganesha, Skanda o Kumara e della dea Parvathi. Si potranno anche trovare raffigurazioni di Narayana, Brahma, Navagrahas e altri deva.
Nei templi Vaishnaviti si possono vedere i Dasavatara o le 10 incarnazioni di Vishnu insieme a diverse storie legate alle incarnazioni e le raffigurazioni di molti altre divinità come Hayagriva insieme ai devoti Garuda, Vishwaksena e altri.
I templi di Shaktha, riportano raffigurazioni delle varie forme di Shakthi come Varahi, Lalitha, Parvathi, Kali, Raja Rajeshwari e divinità come Shiva insieme a molti degli aspetti di Devi legate alle storie sulla distruzione degli Asura.
Inoltre, si ritiene che le raffigurazioni relative agli aspetti della vita rappresentino la jeevana vidhana lo stile di vita in quel particolare momento in cui il tempio è stato costruito.
Sulla cima del gopuram si trova un puntale in pietra a forma di bulbo il Kalasa o Kalasam. Riprendendo l’immagine iniziale del tempio come corpo della divinità/dio, con il gopura considerato come i piedi della divinità, i kalasa sono considerati come le dita della divinità/dio.
Alcuni gopuram hanno delle divinità guardiane o Dwarapalaka installati agli ingressi o addirittura sui piani del gopuram.
Gopura o Gopuram più imponenti e famosi
I più famosi gopuram si trovano nello stato del Tamil Nadu il “paese dei templi” e, anche grazie alla loro imponenza dono diventati punti di riferimento delle città, all’esterno delle mura e gopuram d’ingresso principale si trovano mercati locali di vario genere.
I più importanti gopura sono e si trovano:
- presso Tempio Sri Meenakshi di Madurai. Il tempio conta 12 massicci gopuram, i quattro più alti sono sulle pareti esterne e il più alto e spettacolare è il gopuram meridionale costruito nel 1559 simbolo di Madurai e del Tamil Nadu che sale oltre i 50 metri. Molto bello e imponente anche il gopuram orientale il più antico costruito nel XIII secolo con 9 piani per quasi 47 metri.
- Sundarapandya Gopura presso Tempio di Jambukeshvara a Tiruchchirappalli / Trichy
- Raja Gopuram alto 73 metri presso il Tempio Sri Ranganathaswamy a Sririnagam. Il complesso tempiale Sri Ranganathaswamy comprende: 7 mura prakaram, 21 gopuram, 39 mandapam, 81 santuari e oltre 800 iscrizioni.
- Gopura presso il Tempio Parthasarathi a Chennai /Madras, del XIX secolo.
- Gopura presso Nataraja Temple a Chidambaram. Il complesso ha 9 gopuram ognuno di circa 40 metri costruiti tra il 1150 e 1300.
- Gopura del Tempio di Sarangapani a Kumbakonam,del XVI secolo.
- Gopuram del Tempio di Annamalaiyar o Tempio di Arunachaleswarar a Tiruvannamalai. Il complesso vanta quattro enormi torri d’accesso che rispetto alle altre non sono colorate, ma interamente verniciate di bianco a simboleggiare la purezza, la più alta sale fino a 66 metri.
Al di fuori dei confini del Tamil Nadu, segnaliamo i seguenti gopuram:
- presso Tempio di Venkateshwara a Tirumumala in Andhra Pradesh;
- Raja Gopuram presso Tempio Murdeshwara a Murudeshwar in Karnataka alto 73 metri per 20 piani.
Sebbene la maggior parte dei gopura sono stati costruiti per i templi induisti, alcuni gopuram si trovano in alcuni templi giainisti. In considerazione del contesto storico all’interno del quale la lingua dell’architettura Tamil Drāviḍa si è sviluppata e in relazione anche ad una vicinanza geografica, anche nel vicino Sri Lanka compaiono gopuram, che risalgono soprattutto al periodo compreso tra l’XI e il XIV secolo.
Nel diciannovesimo secolo la gopura grazie alla diffusione globale induista, la migrazione delle comunità dell’India meridionale e al colonialismo britannico hanno contribuito a diffondere l’architettura del gopuram anche in Malesia e in Birmania.
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