Bundi – La “città blu del Rajasthan orientale”
Se chiedete ad un viaggiatore che è appena rientrato da un viaggio in Rajasthan quale sia la città più blu, senza dubbio Jodhpur vincerebbe a mani basse, non a caso è anche soprannominata “The blue city”. Quasi ogni guida o libro di viaggio che sfoglierete vi darà almeno un riferimento a Jodhpur come “la città blu“. La città vecchia è di fatto una miriade di case di colore blu mentre sbirciano alto oltre il bordo l’imponente Mehrangarh Fort. Eppure chiunque menzionasse Bundi come probabile risposta non sarebbe in torto. Possiamo infatti dire che in Rajasthan ci sono due città “blu” Jodhpur la più nota, conosciuta, popolare e Bundi la meno nota.
Solitamente nel classico percorso turistico del Rajasthan vengono incluse Jaisalmer, Udaipur, Jaipur, Jodhpur e Pushkar che sono le città simbolo e più popolari della “terra dei Maharaja” e, per poca conoscenza o per mancanza di tempo Bundi viene solitamente esclusa.
Bundi la “città blu” tra le colline degli Aravalli
Geograficamente Bundi è situato nella regione sud-orientale del Rajasthan in una stretta valle tra le colline degli Aravalli in una sorta di oasi, ed è anche conosciuta come “la città blu del Rajasthan orientale”. A circa 40 km da Kota, indicativamente a metà strada tra Udaipur e Bundi infatti dista 220 km da Jaipur e 300 da Udaipur e può quindi essere inserita come ideale sosta tra queste due importanti città del Rajasthan.
Eppure Bundi al contrario di molte altre caotiche città indiane è una tranquilla, rilassata, piacevole città. Non è così sconosciuta come si pensa, lo stesso Rudyard Kipling autore tra l’altro di “Kim” e del “Libro della Giungla” si riferiva così riportando le sue impressioni di Bundi:
“Jeypore Palace may be called the Versailles of India; Udaipur’s House of State is dwarfed by the hills round it and the spread of the Pichola Lake; Jodhpur’s House of strife, gray towers on red rock, is the work of giants, but the Palace of Bundi, even in broad daylight, is such a palace as men build for themselves in uneasy dreams– the work of goblins rather than of men.” *
traduzione:
“Il Palazzo di Jeypore può essere chiamata la Versailles dell’India; la casa dello stato di Udaipur sovrasta sulle colline attorno al lago Pichola, la casa di Jodhpur, sono grigie torri sulla roccia rossa, ed è l’opera di giganti, ma il Palazzo di Bundi, anche in pieno giorno, è un tale palazzo come gli uomini costruiscono per se stessi in un innereale sogno — il lavoro dei folletti, piuttosto che agli uomini “.
Le ragioni di queste case blu
Bundi è una cittadina medioevale dove il tempo sembra essersi fermato, dominata dal Taragarh Fort, la fortezza che domina la città arroccata sopra la città tra le montagne Aravali, che offre una magnifica vista panoramica evidenziato delle case blu rivaleggiando con Jodhpur. Nel corso degli anni si è cercato di spiegare le ragioni di queste case blu, ma una chiara unica spiegazione non è stata mai trovata. Piuttosto sembra esserci una serie di circostante e affinità per cercare di dare una spiegazione. Alcuni dicono che il blu è associato strettamente a Shiva, una delle divinità più venerate dell’induismo la cui pelle è diventata blu dopo avere ingerito il veleno halahala emerso dall’oceano, e che le case blu della città vecchia appartenevano a famiglie seguaci di Shiva. Anche se questa è una spiegazione giustificabile, non si riesce a spiegare il motivo per cui decine, centinaia o addirittura migliaia di villaggi in tutto il nord dell’India non hanno case verniciate di blu data l’immensa popolarità di Shiva in questa regione.
Altri ancora spiegano che il blu è associato strettamente con i bramini, la casta sacerdotale dell’India. Pertanto, le case blu della città vecchia sicuramente appartengono a famiglie di quella casta. Di conseguenza, essi sono spesso chiamati case dei bramini.
Altre ragioni rimandano al fatto che il colore blu sia un repellente naturale per le zanzare e altri insetti. I vari ingredienti, come gli additivi di calcare, solfato di rame e indaco aggiunti alla calce per ottenere la tinta blu sarebbero un naturale repellente, ma anche questa spiegazione è alquanto discutibile.
Alcuni invece sostengono che il colore blu rifletta più facilmente i raggi del sole, rendendo le case più fresche durante la stazione estiva. Ma anche questa motivazione non spiega perché solo a Jodhpur e a Bundi le case vecchie sono blu mentre in altre città vicine del Rajasthan come Jaisalmer, Udaipur e Bikaner le case non hanno questa colorazione.
Per cui una chiara spiegazione non c’è. Ma a Bundi oltre alle case tinteggiate di blu troverete anche una affascinante cittadina pronta ad accogliervi a braccia aperte. La popolazione di Bundi, che consiste in un interessante mix di indù, musulmani e giainisti, i quali vivono in completa armonia, sono chiaramente orgogliosi della tranquilla atmosfera che hanno creato.
Bundi, accenni storici
Bundi era la capitale di un importante stato principesco durante il periodo d’oro dei Rajput. La storia vuole che la regione intorno a Bundi sia stata precedentemente occupata dalle tribù Mina e Bhil. E questo è il motivo per cui la zona prende il nome da un popolare uomo Mina chiamato Bunda Meena. Inizialmente, Bundi era conosciuta come “Bunda-Ka-Nal“, che significa “stretto passaggio tra le aspre colline”. Nel 1264, il principe Jait Singh conquistò Kota e la incluse come una parte di Bundi. Nel 1342, la regione è stata rilevata da Jaita Meena che ha stabilito uno stato principesco, e l’intera area venne rinominata con il nome di Hadoti. Dalla fine del XVI secolo in poi, la gente di Bundi iniziarono a mostrare la loro lealtà verso i Mughal, ma conservarono il loro stato fino a quando furono incorporati nello stato del Rajasthan nel 1947.
Bundi di oggi
Un viaggio a Bundi o anche una semplice sosta di un giorno durante un tour, vi permetterà di scoprire quanto la città sia bella. Bundi è una città affascinante, circondata dagli Aravalli con le case blu, laghi, colline, pozzi a gradini, bazar e un tempio ad ogni angolo. La città a parte le sue case blu è soprattutto famosa per le sue attrazioni turistiche come palazzi, fortezze, dipinti, pozzi a gradini e palazzi. Dominata dal Taragarh Fort o Fort Stella eredità Rajput, edificato nel 1534 d.C., oggi il forte è in condizioni fatiscenti ma conserva la maestosità che deve caratterizzare una fortezza imponente.
Bundi è anche conosciuta per le sue step wells o pozzi a gradini. Questi pozzi in passato chiamati Baori nella lingua locale, erano l’unica fonte di approvvigionamento di acqua per la gente della regione, fino a quando venne installata l’acqua corrente. Ci sono più di 50 pozzi sparsi nella regione, ma solo pochi sono stati mantenuti. Il passaggio dal rifornimento idrico attraverso i pozzi all’acqua corrente ha provocato un graduale e lento abbandono di questi pozzi. Alcuni di questi pozzi sono diventate discariche enorme cassonetti. Le step wells di Bundi vantano una notevole bellezza architettonica. Nel corso dei secoli diverse ricche persone, soprattutto mercanti hanno finanziato la costruzione di questi magnifiche pozzi a gradini e vasche. Il pozzo a gradini più famoso è il Raniji ki Baori che è il più grande tra i 50 pozzi a gradini che punteggiano la città. Costruito nel 1699 dalla giovane regina Rani Nathavati Ji, 46 metri di profondità, questo pozzo a gradini a più piani è decorato con pilastri brillantemente scolpiti e una porta ad arco. Ogni piano sono luoghi di culto dove le persone possono rendere omaggio.
Oltre al Taragarh Fort e ai pozzi a gradini la cittadina ospita il Cenotafio, il palazzo Sukh Mahal e tantissimi templi sparsi in ogni angolo della città. Durante tutto il giorno, ma specialmente alla sera gli abitanti si riversano nei vicoli, animando vivacemente i mercati cittadini, e diversamente da molte altre città del Rajasthan il viaggiatore può passeggiare liberamente per le strade senza venire perseguitato dal continuo richiamo dei venditori.
Potrebbe interessarti:
“Era come essere Alice in India” l’artista Natasha Kumar su Bundi
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!