“Lunchbox” di Ritesh Batra
Lunchbox è un film indiano del 2013, scritto e diretto da Ritesh Batra presentato alla Settimana Internazionale della Critica al Festival di Cannes 2013 vincendo il Critics Week Viewers Choice Award.
Il film, titolo originale Dabba, è una deliziosa commedia romantica con un retrogusto di cucina indiana ambientata a Mumbai sullo sfondo dei dabba e dei dabbawala.
E’ necessaria fare una breve premessa. Letteralmente il dabba è un tipico contenitore metallico usato per trasportare il cibo e il dabbawala è uno che porta il contenitore del cibo.
In India soprattutto a Mumbai il servizio della consegna dei pasti per mezzo dei dabbawala è un fenomeno unico al mondo per dimensione, precisione e puntualità in un contesto come quello indiano caratterizzato da traffico e caos quotidiano.
Soprattutto per il pasto del pranzo questi dabbawala prelevano al mattino i contenitori dabba/lunchbox dalle abitazioni dei clienti o dai ristoranti, li trasportano in bicicletta o con carretti a mano in una prima area di raccolta, qui vengono una prima volta smistati, a volte imbarcati in treni locali per arrivare in una seconda area di smistamento da dove poi vengono distribuiti alla corretta destinazione per l’ora di pranzo. Il pasto può anche arrivare a percorrere 70 o più chilometri prima di giungere a destinazione. Nel pomeriggio al termine del pasto avviene il procedimento inverso.
Si parla di una comunità di circa 5.000 addetti o dabbawala impegnati a consegnare ogni giorno più di 200.000 pasti giornalieri. Un fenomeno che non conosce crisi, simbolo di Mumbai e dell’India, in continua crescita, che è stato anche studiato da numerose università e istituzioni mondiali.
Ritornando al film, Ila Singh la protagonista femminile interpretata da Nimrat Kaur, è una giovane moglie e casalinga indiana che ogni mattina prepara il pranzo lo confeziona in un lunchbox e lo consegna ad un dabbawala perchè lo porti a destinazione al marito. Dopo alcuni giorni scopre che il suo lunchbox per errore viene recapitato ad un’altra persona che apprezza con gusto il cibo preparato con amore da Ila. Allo stesso tempo Ila si accorge che il marito sempre più lontano da lei non commenta e non si accorge di questo errore. Ila inizia quindi ad inserire dei bigliettini nel contenitore del cibo che giungono a Saajan Fernandez (Irrfan Khan) che risponde. Inizia quindi una comunicazione epistolare tra la triste giovane moglie Ila che scoprirà durante il film di essere tradita e Saajan, un impiegato vedovo prossimo alla pensione che vive nel ricordo della sua amata e che sembra non chiedere più nulla alla vita.
A fianco di loro c’è la zia di Ila, che vive al piano superiore che non si vede mai ma che si sente, sempre prodiga di consigli soprattutto culinari e Shaikh un giovane impiegato che viene affiancato a Saajan per il passaggio delle consegne.
Il film è lontano dal genere Bollywood caro agli indiani più vicino alle nostre commedie. La storia è molto semplice ma molto bella e intensa e permette ai due protagonisti ognuno con i propri pensieri di intraprendere un personale percorso che li aiuterà ad uscire dalla situazione in cui risultano “ingabbiati”, in un finale di illusione e speranza. Riprendendo una frase del film:
“A volte il treno sbagliato ti porta alla stazione giusta.”
i protagonisti ritrovano la giusta via o l’illusione di una vita diversa e migliore. I protagonisti non parlano molto, spesso sono le immagini e le inquadrature degli sguardi a parlare. Anche lo spaccato dell’India che ne esce è tanto reale quanto sincero, senza forzature o cadute di stile che ben inquadrano l’India e soprattutto Mumbai nella sua quotidianità.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!