“Ladakh, Julay buongiorno a un nuovo giorno” di Carlotta Carucci
Carlotta rientrata da un viaggio in Ladakh ha scritto un breve resoconto del suo viaggio. Alcuni pensieri sparsi che potete leggere qui:
Ladakh, Julay buongiorno a un nuovo giorno
Riflessioni e foto che descrivono questa remota regione dell’India. Pensieri dove prevale la dimensione umana, i contatti e i rapporti con la guida e i ladakhi … aspetti che si fatica spesso a rendere e descrivere in un resoconto di viaggio.
Ecco un estratto:
Il Ladakh e le sue montagne immense e austere.
Il Ladakh e la sua aria rarefatta, l’odore di spezie e la voglia di sopravvivere.
A qualunque costo.C’è Asia e Asia e ci sono molti modi diversi di sperimentarla.
Non era il primo viaggio che facevamo in questa parte di mondo, ma era il primo in India, anche se non sono sicura che il Ladakh possa rispondere all’immagine dell’India che, da lontano, abbiamo tutti nella mente.
Come mi ha detto la nostra guida, il nostro amico, Tonyot, se abbiamo deciso di arrivare fino in Ladakh non deve essere stato un caso; «deve esserci qualcosa nel vostro Karma, qualcosa nelle vostre precedenti vite che ci voleva far conoscere e vi ha portato qui, qui da me, nonostante tutto.»
Sì, nonostante tutto.Perché il Ladakh è difficile anche se ti concedi qualche comfort; è ostinato, lontano, complesso.
Atterri a Leh dopo diverse ore di volo e sei a 3500 metri. Non c’è abbastanza ossigeno per noi e il corpo se ne accorge subito.
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