Maria Luisa e Leonardo commentano il loro viaggio in Gujarat
Buona sera Samuele,
desideriamo ringraziare innanzi tutto Samuele per la precisione e razionalità dimostrata nell’organizzare con noi il viaggio. Lo ringraziamo anche per la pazienza e disponibilità con cui è venuto incontro alle nostre pignolerie. In conclusione siamo del tutto soddisfatti dei suoi servizi di cui già ci avvalemmo felicemente in passato e lo terremo in considerazione per il futuro raccomandandolo ad amici.
Sì è andato tutto bene e il nostro giudizio è fondamentalemente positivo. Le osservazioni che faremo saranno dunque da prendersi come consigli e integrazioni e non come critiche, a parte il caso di Dasada di cui diremo.
Ottima l’organizzazione, la tempistica e la razionalità dell’agenzia locale di Ahmedabad.
Il successo del viaggio lo dobbiamo senza dubbio al meraviglioso autista Karan, che la preghiamo di segnalare a JP Sharma e a Vaghela (cosa da noi già fatta). Anche se le conoscenze di inglese dell’autista erano molto deboli, per il resto la sua efficienza, disponibilità, cortesia, attenzione, scrupolo nei dettagli è stata encomiabile.
Ora alcune osservazioni nel dettaglio, da prendersi, ripetiamo, come umili consigli e impressioni a caldo.
Dasada: ottima la sistemazione alberghiera. Soddisfacente il giro di metà mattinata alla ricerca di animali (non visti): nel complesso il giro in jeep è stato interessante. Disastroso il programma del pomeriggio, un furto e una spiacevole perdita di tempo. Come da programma si sarebbero dovute esplorare etnie o villaggi del Piccolo Kutch. Ma ci fanno aspettare fino alle 16.30 che poi diventano 17 (il sole tramonta alle 18) per uno squallidissimo giro su un carretto trainato da un cammello che ci porta a vedere insignificanti villaggi: nessuna tribù, nessuna etnia colorata ma disperati che vivono a bordo strada o poco dietro il resort. Noi abbiamo aspettato fiduciosi l’arrivo di codesto carretto sperando in non so più che cosa, ma subito abbiamo capito di essere stati raggirati. Invece del “giorno intero per esplorare i villaggi del Piccolo Kutch” il giro pomeridiano si è ristretto a una squallidissima quarantina di minuti. Per il futuro: assicurarsi di ciò che effettivamente offrono al Rann Riders e se le cose stanno così, limitare il giro al mattino e fuggire nel primo pomeriggio. Noi abbiamo perso un pomeriggio intero che su un viaggio così breve poteva essere impiegato meglio.
Per il futuro da precisare anche che i villaggi del Grande Kutch non offrono quegli incontri con tribù o etnie di cui si potrebbe fantasticare vedendo le immagini di altri viaggiatori. Attenzione, non siamo certo ingenui. Sappiamo che per vedere queste tribù avremmo avuto probabilmente bisogno di più giorni, però anche qui meglio precisare: “per i pochi giorni che avete non pensate di vedere tribù etc., ma solo villaggi certo interessanti ma non corrispondenti a quello che uno può pensare come viaggio tra le etnie del Gujarat” (vedi Bhujodi che è solo una polverosa via su cui si affacciano negozi semi-turistici).
Bella la sosta a Morvi , tutto perfetto fino a Palitana (seguo lo schema del’itinerario), da precisare che a Bhavnaghar non c’è assolutamente nulla di interessante da vedere: occorre quindi dire: state più tempo possibile a Palitana, e scendete a Bhavnagar solo per dormire.
Detto questo la ringraziamo per il lavoro svolto e segnaleremo certamente ai nostri conoscenti e sul web i suoi servizi
A presto
Maria Luisa e Leonardo
luisa.becchio@tiscali.it
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