Ahmedabad capitale culturale del Gujarat
La capitale politica del Gujarat è Gandhinagarh, ma senza alcun dubbio Ahmedabad è la capitale storica, culturale e architettonica dello stato indiano.
Ahmedabad che si pronuncia Amdavad in gujarati, prende il nome dal sultano gujarati Ahmed Shah, che fondò la città nel 1411 sulla riva orientale del fiume Sabarmati.
Siamo nel XV secolo e il Gujarat era territorio della dinastia musulmana di Muzaffarid, la leggenda narra che il sultano Ahmad Shah stesse vagando intorno al fiume Sabarmati e si imbatté in un fatto alquanto insolito. Una lepre inseguiva un cane malvagio, mentre di solito, è il contrario. Affascinato dal suo incontro, chiamò il suo consigliere spirituale e chiese una spiegazione. Il consigliere l’ho giustificò come un miracolo di questa terra incantata che genera un comportamento così inimitabile tra gli animali e gli esseri umani. Stordito dalle sue parole, il sultano ordinò che la sua capitale fosse costruita proprio su questa terra, che si chiamava Ahmadabad.
Breve storia di Ahmedabad
Gli scavi archeologici hanno rivelato alcuni fatti magnifici sulla storia di Ahmedabad. Intorno al X secolo, il luogo fu chiamato Ashapalli governato dai re Bhil. Nell’XI secolo il dominio Bhil ricevette una sfida al trono dal re Solanki Karandev. La battaglia fu inevitabile e il vincitore fu Solanki. Il regno durò fino al XIII secolo, quando i Vaghela detronizzarono la dinastia Solanki.
I Vaghela mantennero il controllo fino all’ascesa del sultano Ahmed Shah, che si era ribattezzato come sultano della città di Ahmedabad. Il sultano Ahmed Shah era il sovrano sotto l’Impero del Sultanato del Gujarat. Muhammad Begada suo nipote, prese poi il comando e sollevò un muro perimetrale per proteggere la città. Il muro esterno era lungo 6 chilometri con 12 porte installate al suo interno. Tuttavia, il destino aveva altri piani per la città e Muhammad Begada fu l’ultimo sultano al potere ad Ahmedabad.
Il potere del sultanato fu spazzato via dall’imperatore Mughal Akbar nel 1573. Sotto il dominio Mughal, la città si diffuse rapidamente oltre la sua cittadella sulla riva orientale del Sabarmati, e dal XVII secolo Ahmedabad era considerata una delle città più belle dell’India, un prosperoso centro commerciale ornato con una serie di raffinata architettura islamica. La città ha persino esportato all’estero sotto il dominio di Jahangir, figlio di Akbar.
Divenne nel corso degli anni un centro tessile molto importante tale da essere soprannominata la “Manchester dell’India o dell’Est”. Nel 1615 persino il celebre ambasciatore inglese Sir Thomas Roe la definì “città attraente, grande quanto Londra”.
A contrapporsi ai Mughal furono i Maratha, acerrimi nemici dei Mughal che ebbero una parte fondamentale nella storia di Ahmedabad. Raghunath Rao e Damaji Gaekwad furono di sue sovrani Maratha che strapparono Ahmedabad ai Mughal ma le controversie interne tra i Maratha distrussero quasi l’intera città, anche se l’influenza della cultura Marathi è visibile fino ad ora nel lignaggio storico di Ahmedabad.
Il XIX secolo inizia l’era britannica. È il 1818 fu l’anno in cui gli inglesi presero il comando di Ahmedabad. L’ordine fu stabilito, fu costruito un governo e iniziò la ricostruzione di Ahmedabad. La città venne modificata, venne stabilita una linea ferroviaria che aprì ad enormi possibilità e ad infinite opportunità, rendendo il tessuto di Ahmedabad disponibile in tutto il mondo.
Ma Ahmedabad e in generale tutto lo stato del Gujarat, hanno avuto una notevole importanza nella lotta dell’India per l’indipendenza e alcune tappe di questo percorso passano da qui e Ahmedabad alimentò l’arte del Satyagraha e la insegnò al resto dell’India.
Il noto leader Mahatma Gandhi noto come “padre dell’India” nacque il 1869 a Portbandar (una città costiera del Gujarat) e visse ad Ahmedabad per diversi anni dal 1915 al 1933 e fu da qui che iniziò la Marcia Dandi, nota anche come Marcia del Sale, un atto di resistenza non violenta e disobbedienza civile contro il dominio britannico in India.
Ahmedabad ha fatto la sua parte in modo impeccabile e ha dato fuoco dell’Indipendenza in ogni stato.
Dopo l’indipendenza nel 1947, la città fu nominata parte temporanea di Bombay. Il 1 maggio 1960, Ahmedabad divenne parte dello stato del Gujarat e ne divenne capitale fino al 1970 quando la capitale del Gujarat venne trasferita all’attuale Gandhinagar.
Oggi Ahmedabad rimane la città più importante del Gujarat, è una delle aree più industriali del paese, sta di nuovo esplodendo come centro per l’IT, l’istruzione e la produzione chimica oltre ai tradizionali tessuti e commercio.
Architettura, cosa vedere e visitare
Situata sulle rive del fiume Sabarmati, la città di Ahmedabad ha costruito la sua fortuna sulla fiorente industria tessile, che le è valsa il soprannome di “Manchester dell’Est”. Nonostante la sua vocazione tessile e commerciale, Ahmedabad è la più grande città del Gujarat e rimane ricca di storia e ricca di attrazioni storiche.
Ahmedabad è anche una attrazione turistica, città patrimonio UNESCO, e presenta un ricco patrimonio architettonico del periodo sultanato, in particolare la cittadella di Bhadra, le mura e le porte della città del forte e numerosi moschee e tombe, nonché importanti templi indù e giainisti di epoche successive.
L’architettura dei monumenti del periodo sultanato mostra una fusione unica del carattere multiculturale della città storica. Questo patrimonio è associato alle tradizioni complementari incarnate in altri edifici religiosi e alla ricca architettura domestica in legno della città vecchia che si concentrano nei caratteristici quartieri di haveli – antiche residenze dei commercianti – con i caratteristici portoni d’ingresso detti pol. Altro elemento architettonico tipico di Ahmedanad e dintorni sono i wav o baori, baoli, caratteristici pozzi a gradini usati non solo per l’approvvigionamento di acqua ma anche come luoghi d’incontro e di riposo durante le lunghi estate calde e torride.
I siti e luoghi assolutamente da vedere e visitare ad Ahmedadad sono:
Gandhi Ashram, Sabarmati Ashram o Satyagraha Ashram, nomi diversi dello stesso posto. Situato sulle rive del fiume Sabarmati quartiere generale di Gandhi durante la lotta per l’indipendenza dell’India.
Forte di Bhadra, il sultano Ahmad Shah costruì il forte Bhadra nel 1411 d.C. Contiene un tempio dedicato alla dea indù “Bhadrakali”.
Jama Masjid, conosciuta anche come moschea Jumah, costruita nel 1424 durante il regno di Ahmed Shah I.
Tomba di Ahmed Shah, appena fuori dalla Jama Masjid costruita poco dopo la sua more nel 1442
Moschea di Sidi Saiyyed o Sidi SayyidniJali, costruita nel 1572-73 d.C. da Sidi Saiyad schiavo di Ahmed Shah, è uno dei luoghi più visitati ad Ahmedabad.
Moschea di Rani Rupamati, nota anche come Moschea della regina Mirzapur, costruita tra il 14430 e il 1440 è una moschea medievale.
Moschea di Rani Sipri, costruita nell’anno 1514 dalla moglie del sultano Mehmud Begada, Rani Sapri.
Moschea Sidi Bashir conosciuta anche come Jhulta Minara o come “Shaking Minarets of the Ahmedabad”. Costruita nel 1452 d.C. dall’imperatore Muhammad Begada contiene due minareti oscillanti che vibrano anche con vibrazioni dolci, il mistero dietro lo scuotimento è ancora irrisolto.
Tempio di Hutheesing o Hathee Singh Temple, tempio jainista eretto nel 1848, interamente in marmo bianco.
Dada Hari Ni Vav, è un pozzo a gradini di sette piani costruito nel 1501 dal sovrano MehmudBegda. Sul retro del vav, c’è la tomba di Dada Hari e quindi il vav chiamato come Dada Hari Ni Vav. È un pozzo a gradini di sette piani molto bello anche se adesso in parte abbandonato.
Calico Museum, è il principale museo tessile dell’India. La sua collezione di tessuti indiani è considerata da molti come la migliore e la più completa al mondo. Attenzione visita solo su prenotazione.
Altri siti che si possono includere nella visita di Ahmedabad e dintorni sono l’Akshardham Temple un tempio indù del dio Swaminarayan inaugurato il 30 ottobre 1992; l’Adalaj Ni Vav un pozzo a gradini a 18 km da Ahmedabad; il Sanskar Kendra (Museo Paldi) costruito dal famoso architetto Le Corbusier nel 1954.
Info e come arrivare
La visita ad Ahmedabad può essere inclusa come tappa in un classico viaggio in Gujarat, oppure combinata con un tour più esteso che comprenda il Rajasthan, Mumbai o il Madhya Pradesh.
La città è ben collegata con il resto dell’India sia da un punto di vista stradale che ferroviario e dista: 270 km da Udaipur, 400 km da Indore, 530 km da Mumbai e 950 km da New Delhi.
Ad Ahmedabad c’è un aeroporto internazionale su cui operano diverse compagnie internazionali, ma non ci sono però voli diretti dall’Italia. Lo stesso aeroporto è ben collegato con voli diretti quotidiani con New Delhi, Mumbai e le altre principali città dell’India.
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