Bhutan esperienze, incontri da fare e da vivere
Il Bhutan l’ultimo dei regni himalayani, è un paese unico al mondo. Non solo per la sua posizione geografica che lo ha tenuto isolato per molti secoli, ma perché questo piccolo paese – poco più grande della Svizzera ma che conta meno di 15.000 abitanti – è una terra misteriosa, affascinante e singolare in alcuni suoi aspetti.
Abbiamo già presentato e introdotto il Bhutan nei precedenti articoli, qui per gioco elenchiamo alcune esperienze e incontri da fare o da vivere in un viaggio in Bhutan.
Chimi Lhakang e i suoi falli
Il minuscolo villaggio di Sopsokha nella regione di Punahka in Bhutan è famoso perché l’intero villaggio è adornato di falli di varie dimensioni, alcuni giganti. Il villaggio si trova vicino a Chimi Lhakhang, un monastero dedicato al lama Drukpa Kunley definito il “pazzo”. Vissuto tra il XV e XVI secolo il santo, monaco e poeta, ha anche definito il suo pene il “fulmine divino”, ed è considerato il “santo delle fertilità”.
Il tempio è molto frequentato dalle coppie in cerca della benedizione di fertilità e nel vicino villaggio di Sopsokha si trovano riproduzioni di falli ovunque: insegne, souvenir, murales, ecc. …
Tsechu e festival in Bhutan
Le celebrazioni e festival soprattutto buddhiste sono molto popolari in Bhutan e tra queste lo Tsechu sono le feste religiose più famose. Lo Tsechu si celebra ogni anno sulla base del calendario lunare in vari dzong, templi e monasteri di tutto il paese per la durata di 2-3 giorni. Gli Tshechu sono grandi eventi in cui le intere comunità locali si riuniscono per assistere a danze religiose mistiche collettive chiamate cham , eseguite da monaci e uomini del villaggio che indossando abiti sgargianti e antichi con maschere rituali, per scacciare gli spiriti malvagi. Il tutto accompagnato da canti, sutra e melodie locali … un autentico spettacolo. In alcune occasioni viene anche srotolato un enorme thanka, la cui visione permette la cancellazione di ogni peccato.
Le celebrazioni vedono una grande partecipazione popolare, un’occasione per socializzare, incontrare gente del posto in abiti tradizionali.
Gli tsechu più popolari si svolgono nelle principali città di Thimphu, Paro e Phunaka (qui oltre allo tsechu si tiene anche il drubchen una cerimonia simile), ma ci sono festival in ogni monastero o dzong durante tutto l’anno.
Tiro con l’arco
In Bhutan il tiro con l’arco non è una semplice attività sportiva dall’enorme fascino, ma è un evento sociale, una tradizione che include canti, danze e sberleffo. Si lo sberleffo dhakha logni è un modo unico di tifare dei bhutanesi a base di urli, canti e chiassose performance per disturbare arcieri avversari. Secondo la tradizione si ricorre anche a medium, incantesimi e sotterfugi per minare e annullare le capacità dell’avversario. In questo spettacolo partecipano arcieri, familiari e membri del villaggio.
Incontrare lo Yeti
Lo Yeti chiamato in Bhutan Migoi è una figura leggendaria su cui per anni si è alimentato un forte fascino. Conosciuto anche come l’abominevole uomo delle nevi, nell’immaginario comune è un grosso animale una via di mezzo tra uomo e orso polare molto grande, bianco che viveva nell’Everest e sull’Himalaya. Dello yeti non è mai stato rivenuto nessun reperto, malgrado numerose spedizioni abbiano riportato capelli, impronte, scalpi, pellicce che però non hanno mai confermato alcuna esistenza.
Il Bhutan non ha mai smesso di crederci. Lo Yeti per anni è stato simbolo del Bhutan e la sua figura continua ad alimentare leggende e racconti.
Yak, leopardo delle nevi e takin
Se l’incontro con lo Yeti risulterà alquanto difficile per non dire impossibile, viaggiando in Bhutan con un po’ di fortuna potrai imbatterti in 3 singolari animali, tipici di queste terre.
Lo yak è sicuramente l’animale più conosciuto e caratteristico delle montagne himalayane. Si tratta di un mammifero simile a un bue a pelo lungo e gambe corte. Si trovano sia allo stato selvatico, ma grazie alle peculiari caratteristiche è stato anche addomesticato. Oltre a trovarsi in Bhutan si trova anche in Tibet, Nepal, Ladakh (nell’India del nord) e anche in Mongolia. È un animale molto forte fondamentale per il benessere delle popolazioni nomadi di queste regioni. Oltre ad essere impiegato per trasporto di sale e altre merci serve a nutrire, proteggere dal freddo, un autentico tesoro per le famiglie e popolazioni nomadi.
Molto difficile da avvistare è il leopardo delle nevi, un grande gatto asiatico a pelo lungo, adatto al clima selvaggio dell’alta quota, che vive bene sui pendii e montagne al di sopra dei 3.000 metri. È un animale solitario e notturno e in questo habitat, l’avvistamento di un leopardo delle nevi è raro.
L’animale più strano è il Takin l’animale nazionale del Bhutan. È una via di mezzo tra una capra e una mucca, di origine incerta classificato nella sottofamiglia dei caprini, imparentato col camoscio e col capricorno. Ha somiglianze con pecore e bue muschiato, alto 100-130 cm può arrivare fino ai 350 kg con una testa simile ad un ariete, un mantello che va dal bruno-giallastro al grigio-nero a seconda della stagione e del sesso.
Monastero di Taktsang Palphug
È il monumento iconico del Bhutan, conosciuto anche come “tana della tigre” perché la leggenda narra che Guru Padmsambhava fece il suo leggendario viaggio dal Tibet attraverso le montagne volando sulla schiena di una tigre e arrivato nella valle di Paro, si fermo proprio qui dove ora sorge il tempio. Il tempio è arroccato a 3.210 metri e si raggiunge dopo 2-3 ore di cammino. Visitarlo è un’esperienza indimenticabile grazie anche alla sua posizione e ai panorami delle maestose montagne circostanti.
Himalaya e trekking
Il Bhutan è incorniciato dalla maestosa catena dell’Himalaya, e alle sue pendici si apre su ampie valli. Il Bhutan offre paesaggi montani unici con viste mozzafiato. Una terra selvaggia dove quasi il 20% della terra è ricoperta da neve perenni. Si possono visitare e scoprire le montagne himalayane con semplici camminate ed escursioni fino a trekking più impegnativi per tutti i livelli di difficoltà e passioni mescolando la bellezza della natura con la ricca cultura locale.
Persone e cultura bhutanese
Il Bhutan come ci ricorda Barbara Crossette nel suo libro “L’esile fiamma del drago” è l’ultimo paese buddhista rimasto indipendente, che è riuscito a preservare la sua cultura, storia, tradizioni e costumi. Ciò rende il Bhutan, la sua cultura e la sua popolazione unica con una grande attenzione per la natura, le tradizioni locali, la religione, la storia che li ha portati anche ad adottare un turismo rispettoso dell’ambiente ed ecologico, socialmente e culturalmente accettabile ed economicamente sostenibile.
E tu che ne pensi? Sei già stato in Bhutan e hai altre esperienze, incontri da suggerire e proporre?
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