Buongiorno Samuele,
senza dubbio avremmo provveduto a fornire un feedback circa la nostra esperienza di viaggio, giusto il tempo di rimettere insieme le idee e riprendere la frenesia del lavoro.
Come avevamo già anticipato, la nostra esperienza in Ladakh è stata estremamente positiva, così come positivo è stato anche il breve soggiorno finale ad Agra e Delhi (anche se vuoi per la stanchezza, il traffico e il clima, forse abbiamo apprezzato un po’ meno)…ma andiamo con ordine.
Abbiamo constatato giorno dopo giorno che il viaggio è stato ben organizzato, dandoci la possibilità inizialmente di acclimatarci a Leh e di “prendere le misure” con calma con questa città, l’ambiente e la quota, prima di addentrarci nella regione e di raggiungere le aree più remote. Sicuramente ciò è stato possibile, non solo grazie alla pianificazione del viaggio, ma anche grazie alla nostra guida e ai due autisti che ci hanno accompagnato. La guida in particolare, fin da subito, ci ha fornito consigli utili su come adattarci rapidamente alla quota e informazioni sugli usi e costumi del luogo. In pochi giorni ha saputo trasmetterci una cultura a noi poco conosciuta ed a farci sentire parte della vita quotidiana delle persone e dei monaci del Ladakh, ci ha, inoltre, introdotto ai cardini della religione Buddista, riuscendo ad interessarci ed a farci appassionare cercando, anche adesso a casa di continuare ad approfondire e scoprire sempre di più questi aspetti affascinanti! Anche i due autisti che ci hanno accompagnato ci hanno fatto sentire in sicurezza durante tutti gli spostamenti (nonostante alcune strade siano ancora molto difficoltose ed il traffico non propriamente “ordinato”…) e sempre pronti a soddisfare qualsiasi richiesta! In sintesi, dopo poco tempo, ci siamo sentiti “a casa” e quasi fossimo un gruppo di amici in vacanza, più che turisti e guide…!
Una nota riguardo le strade, per la pianificazione di futuri viaggi (anche perché era una delle principali preoccupazioni prima della partenza). L’unico spostamento veramente difficoltoso che abbiamo trovato è stato quello nella Nubra Valley da Hunder a Pangong Tso, risalendo il corso del fiume Shyok. La strada è ancora per la maggior parte sterrata ed in parte in costruzione e si incontrano numerosi cantieri, benché il traffico sia abbastanza scarso. La strada verso Tso Moriri, anch’essa molto lunga e tortuosa, è però ormai per la maggior parte asfaltata (gli ultimi chilometri li stavano asfaltando nei giorni in cui eravamo là).
Riguardo la sistemazione negli hotel scelti, ci siamo trovati ovunque molto bene (in alcuni posti eravamo gli unici turisti!). Soprattutto al Paradise Ladakh di Leh abbiamo trovato personale molto amichevole e pronto a soddisfare ogni nostra necessità (ad esempio una sera in cui non arrivava l’acqua calda nostra stanza, hanno subito provveduto ad aprirci la stanza a fianco permettendoci di usarle entrambe!). Molto belli e puliti anche i bungalow di Hunder e dell’Ulley Eco Resort, in quest’ultimo caso abbiamo molto apprezzato sia la cena sia la colazione: estremamente abbondanti e ricche di piatti diversi, con frutta e verdura coltivata all’interno del resort stesso! Per quanto riguarda le sistemazioni a Pangog Tso e Tso Moriri, molto buone anch’esse … l’unica cosa a cui uno non è abbastanza preparato è il freddo (per quanto consapevoli di essere in un campo tendato in una zona remota a 4500m)! Non tanto di notte, che con borse dell’acqua calda e coperte aggiuntive, fornite dalle strutture, si risolve il problema, quanto più tra il tramonto del sole e l’ora di cena…in cui non si sa bene dove stare e come scaldarsi…!
Una nota per futuri viaggi. Per quanto riguarda le sistemazioni per i pernottamenti (un po’ meno forse la tenda di Tso Moriri) ovunque abbiamo avuto la percezione della pulizia e della cura nel rendere il luogo confortevole. Differente invece è il caso dei ristoranti/tavole calde dove ci si ferma per il pranzo. Per quanto la guida si sia sforzata di indicarci e di sostare nei luoghi migliori, occorre essere pronti spesso chiudere un occhio su pulizia e decoro della cucina e dalle sale…
Ci è dispiaciuto non poter assistere a pieno al “Leh harvest festival” che si teneva nelle date in cui noi eravamo da programma a Tso-Moriri (dal 21 al 24 settembre) ed oltretutto, pur cercando di informarci sul luogo, non siamo riusciti a capire quale fosse il programma (…forse non c’era…)! Abbiamo assistito a qualche prova di ballo in costumi tipici e trovato gazebo con piatti e prodotti del luogo nella Market street di Leh, per futuri viaggi forse sarebbe bene tenerlo in considerazione.
Un po’ differente è invece il discorso riguardante il soggiorno ad Agra e Delhi. Innanzitutto, se si dovesse rifare, forse sarebbe meglio pianificarlo all’inizio del viaggio e non al termine, quando l’entusiasmo e la voglia di scoprire nuovi luoghi è già un po’ calata aggiungendosi alle difficoltà del clima e del traffico.
L’arrivo in aeroporto è stato ben organizzato: c’era un addetto dell’agenzia ad accoglierci e ci ha accompagnati all’auto, dove ci attendeva l’autista. Il viaggio per Agra è stato molto difficoltoso e lungo. A nostro avviso, il problema principale è stato dato dall’aver sbagliato autostrada. Dopo una novantina di chilometri percorsi sulla autostrada NE8, continuando a non trovare indicazioni per Agra, l’autista ha effettuato una inversione a “U”. Così siamo tornati indietro di una trentina di chilometri, per uscire dall’autostrada ed imboccare una strada normale e molto trafficata attraverso paesi e campagne fino al paese di Hodal, dove abbiamo poi proseguito sulla trafficatissima superstrada 19 per Agra. Abbiamo raggiunto Agra dopo oltre 6 ore dalla partenza dall’aeroporto (per il ritorno effettuato sull’autostrada corretta “Yamuna-Expy toll road” ci abbiamo impiegato circa 3 ore). Per quanto stancante, è stato comunque interessante avere uno scorcio della “vera India” che altrimenti non avremmo avuto!
Arrivati in hotel ci ha accolto un altro addetto dell’agenzia che con gentilezza (forse un tantino eccessiva) ha provveduto ad effettuare il check-in per noi ed a farci un briefing per la serata e la giornata successiva.
La sera abbiamo assistito allo spettacolo sulla storia del Taj Mahal, interessante e divertente!
La giornata successiva è stata ben organizzata dalla guida di Agra, con la visita al Taj all’alba e successivamente al Forte Rosso. Inaspettato e divertente è stato all’uscita del Taj trovare un Tuk Tuk prenotato dalla guida per riportaci dalla nostra macchina! Non abbiamo, invece, molto apprezzato l’insistenza dei negozianti di marmi e tappeti nel cercare di venderci i costosi manufatti dei due relativi laboratori dove la guida ci ha portato in seguito.
L’ultima giornata a Delhi è stata molto faticosa, soprattutto a causa del clima caldo umido e forse della nostra stanchezza accumulata. Tuttavia, la guida è stata molto gentile ed estremamente dettagliata nelle spiegazioni storico, artistiche e religiose. Ha soddisfatto tutte le nostre richieste e risposto a tutte le nostre domande con molta gentilezza nonostante il fatto che abbiamo dovuto ripianificare tutta la visita in quanto il lunedì la maggior parte delle attrazioni di Delhi è chiusa al pubblico. Molto interessante è stata la visita al tempio dei Sikh, mentre abbiamo rifiutato il giro in Rickshaw nella città vecchia.
Per concludere, è stato un viaggio davvero entusiasmante, ci siamo sempre sentiti a nostro agio ed è stata un’esperienza davvero unica. Soprattutto del Ladakh, che per certi versi era come ce lo saremmo immaginato, per certi altri no, ma ci siamo portati a casa ricordi sicuramente indimenticabili e mille spunti di approfondimento di questi luoghi e queste culture così distanti da noi, ma al tempo stesso così interessanti.
Un grazie a tutti quelli che hanno reso possibile questa viaggio (dalle agenzie, alle guide agli autisti) e sicuramente consiglieremo ad amici e parenti di rivolgersi a voi nel caso volessero intraprendere un viaggio analogo!
A presto,
Julley!
Andrea e Silvia
Galleria completa foto viaggio Ladakh Delhi Agra di Silvia e Andrea