Cristina commenta il suo soggiorno a Goa e Mumbai
rispondo con grande ritardo ma da quando sono tornata sono stata letteralmente “fagocitata” dal lavoro e da tutta una serie di altri impegni per cui non ho avuto proprio modo di riprendere in mano tutta la questione relativa al mio viaggio in India.
Direi che, a parte appunto la partenza con brivido, tutto il resto è filato più o meno liscio.
Il servizio di ricevimento nel Goa mi è parso efficiente: l’autista ha svolto il suo lavoro con professionalità. E’ stato in grado di fare anche conversazione in inglese ma senza essere invadente e mi ha chiesto solo una volta se ero interessata a fare acquisti in un negozio ma senza insistere e facendomi capire che era a mia totale discrezione. Quindi direi che il giudizio su di lui è assolutamente positivo.
La struttura dove ho alloggiato è stata gradevole, abbastanza spartana ma certamente pulita e situata in una zona molto traquilla, quindi adatta a chi vuole essere al di fuori della confusione. Anche il ristorante devo dire che era di un buon livello, pur con un personale abbastanza ridotto, e comunque sempre gentile. I proprietari e il personale sono sempre stati molto gentili e disponibili e quando mi sono trovata uno scarafaggio di dimensioni considerevoli nella stanza (credo dovuto alla folta vegetazione circostante) sono intervenuti subito per rimuoverlo e disifettare e si sono preoccupati del fatto che avessi avuto altri problemi.
L’unico consiglio che mi sento di dare all’agenzia indiana che ha organizzato le escursioni nel Goa è di valutare il fatto che il turista europeo e in particolare italiano ha dei gusti un po’ differenti rispetto a quello indiano, sul quale invece mi sembra siano abbastanza tarati.
Per esempio nell’escursione in barca sul fiume, mi sono trovata circondata esclusivamente da turisti indiani e la gita consisteva non tanto nella vista notturna del fiume quanto nel fare esibire i turisti in danze Bollywood sul palco con un presentatore che parlava solo hindi. Per me è stata comunque un’esperienza antropologica interessante, qualcosa di hindi lo capisco, per cui non ho avuto problemi, ma per un turista italiano che va in India per la prima volta potrebbe essere disorientante.
Ho trovato abbastanza kitch la vista al villaggio ricostruito di Big Foot e alla casa coloniale attigua…direi più adatta ad un turismo indiano che non europeo. Suggerisco piuttosto di inserire tra le cose da visitare assolutamente Casa Braganza: una vera ex casa coloniale portoghese mantenuta dagli attuali eredi con pochissimi fondi. Potrebbe anche essere un modo per aiutarli a finanziarsi, dato che non ricevono nessun fondo dallo stato.
Per quanto riguarda Mumbai segnalo che la strada dove si trova l’hotel Astoria in questo momento è praticamente un cantiere notte e giorno perché stanno facendo i lavori per la stazione della metropolitana di Churchgate per cui è molto rumorosa 24 ore su 24. Per me si è trattato solo di una notte ma per chi si trattiene più giorni potrebbe essere un problema. La camera era più o meno spartana, come ricordavo, il ristorante e la colazione sempre di un buon livello.
Quindi in generale direi che il giudizio sul servizio è positivo. Preciso che essendomi dotata ad Hyderabad di una mia SIM indiana, non ho mai usato il telefono che mi è stato dato nel Goa e che l’ho restituito a chi mi ha accompagnato all’aeroporto del Goa. Penso che questa cosa abbia creato un po’ di scompiglio a Mumbai perché mi hanno chiesto di fare una dichiarazione scritta dove precisavo che avevo lasciato il mio telefono nel Goa.
Spero che i miei consigli possano esservi di aiuto in futuro, la ringrazio per il supporto e le auguro buone feste.
Buona giornata
Cristina
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