“Il gioiello della corona” di Paul Scott
Fazi Editore
Da alcuni mesi è uscito in Italia il primo romanzo “Il gioiello della corona” di una seria di quattro volumi, scritto da Paul Scott appartenente alla serie The Raj Quartet, che ripercorre gli ultimi giorni del Raj britannico in India. Si tratta di un’opera imponente definita da alcuni come il “Guerra e pace” anglo-indiano.
Un romanzo che ricrea riccamente gli ultimi giorni dell’India sotto il dominio britannico, due nazioni rinchiuse in un abbraccio imperiale. Il titolo si rifà al termine con cui gli inglesi definivano l’India noto come il “gioiello della corona” della monarchia britannica. Nel romanzo il termine compare come un dipinto a metà tra lo storico e l’allegorico che mostrava l’anziana regina, circondata da figure rappresentative del suo Impero indiano: principi, possedimenti, mercanti usurai, sepoy, contadini servi, bambini , madri e mendicanti.
Per anni, fin dal diciottesimo secolo e da allora in ogni secolo, in patria, in Inghilterra e nel governo, abbiamo ripetuto che prima o poi la nostra dominazione in India si sarebbe conclusa, non nel sangue ma in modo pacifico, in quello che volevamo come un perfetto atto di uguaglianza, amicizia e amorea. […] Per anni lo abbiamo promesso , e per anni abbiamo trovato il modo di rinviare l’adempimento della promessa, finché la promessa ha smesso di sembrare una promessa e ha cominciato a somigliare a una sinistra prevaricazione, a me per prima e a maggior ragione agli indiani che condividono le mie opinioni, le mie sensazioni e le mie conoscenze. E la tragedia è che a frapporsi tra noi c’è il piccolo problema del colore della pelle, che ci impedisce di vedere al di là dei rispettivi difetti, di guardarci reciprocamente dentro. Perché se vedessimo oltre, se ci guardassimo dentro, capiremmo. E quello che capiremmo è che una promessa è una promessa, e che sarà mantenuta.
Trama e storia
A metà del 1942, in Europa la seconda guerra mondiale è quasi al suo apice, il conflitto si estende anche in Asia, il crollo della Birmania britannica e la minaccia dell’esercito giapponese di raggiungere il confine indiano. In India il parlamentare Gandhi lancia la campagna Quit India invitando gli inglesi a lasciare l’India. Con l’approvazione della legge, i membri dell’Indian National Congress – circa 60.000 persone – furono prontamente arrestati senza processo e imprigionati per tutta la durata della guerra. In risposta, scoppiarono alcune rivolte e proteste violente, come nella città di Mayapore, nel mezzo di uno scoppio di rivolte anti-britanniche, un’insegnante di una missione viene aggredita e una banda di uomini indiani violenta una giovane donna britannica.
Il romanzo presenta il suo cast di personaggi complessi che vengono travolti dagli eventi. La narrazione è raccontata da diversi punti di vista, alcuni direttamente e altri come se i personaggi stessero ricordando a qualcuno gli eventi di vent’anni prima.
L’evento centrale del romanzo è lo stupro da parte di ignoti aggressori di una donna inglese. La donna inglese Daphne Manners è un’orfana da alcuni anni è in India, per vivere con sua zia Ethel più nota comeLady Manners a Rawalpindi, una di quegli “insoliti” britannici che hanno amici indiani e vedono gli indiani come uguali ai britannici, che suggerisce a Daphne di visitare Mayapore per stare con la sua vecchia amica Lili Chatterjee.
Hari Kumar è un giovane indiano educato in un’esclusiva scuola pubblica in Inghilterra a Chillingborough, cresciuto come un inglese anche se suo padre è indiano. Tuttavia, prima che Hari possa completare gli studi, suo padre muore in bancarotta e Hari deve tornare in India. Viene accolto da sua zia, Shalini, ma si trova in una posizione poco invidiabile, è così anglicizzato che non parla nemmeno l’hindi, non sopporta la sua terra natale, è invisibile agli indiani, non è né indiano né inglese spaesato in un India diversa da quello che immaginava.
«Diventerò» , si disse , «esattamente quello che mio padre voleva che diventassi e in questo modo salderò il debito con lo spirito maligno. Diventerò indiano che gli inglesi accoglieranno tra loro e riconosceranno.»
Hari e Daphne si incontrano a una festa da Lady Chatterjee, diventano amici, si frequentano e poi amanti.
Ronald Merrick è il sovrintendente della polizia britannica in servizio a Mayapore, innamorato di Daphne ma non corrisposto, che nutre del risentimento nei confronti di Hari dal momento che quest’ultimo è indiano e che la giovane Dahpne preferisca Kumar. Lo stupro di Daphne e gli eventi successivi portano all’arresto, alla tortura e alla prigionia di Hari, e mostrano l’incapacità di indagare del sovrintendente sul grave evento.
Attorno a questa vicenda, l’autore Paul Scott include poi altre voci narrative di persone sia britanniche che indiane coinvolte in misura maggiore o minore nella tragedia. La storia in alcuni passaggi è molto ingarbugliata e di non immediata comprensione, la narrazione è molto curata e ricca di dettagli, a volte pure troppo ed è solo nell’ultima parte del libro che il lettore conosce tutti i dettagli di quella storia attraverso il diario di Daphne.
In piedi accanto a una colonna c’è un uomo con il cranio rasato, il petto nudo e la corda sacra avvolta attorno ad una spalla color caffelatte. È uno dei sacerdoti del tempio. Il devoto dalla pelle scura in perizoma si ferma davanti alla soglia aperta del santuario in atteggiamento di preghiera: braccia sollevate sopra la testa , mani giunte. La cordicella che pende dal batacchio della campana di ferro montata sul tetto st ancora oscillando.
Il libro è diviso in sette parti, con diverse voci narranti che descrivono l’episodio principale del romanzo attraverso le testimonianze delle persone interessate o vicine cercando di dare un quadro completo del contesto in cui si è sviluppata la vicenda:
- Parte prima – Miss Crane
- Parte seconda – La MacGregor House
- Parte terza – Sorella Ludmila
- Parte quarta – Una serata al circolo
- Parte quinta – Il giovane Kumar
- Parte sei – Civili e militari
- Parte settima – I giardini Bibighar
Come precedentemente detto la descrizione e i fatti in alcuni passaggi possono sembrare confusi, ma tutto si chiarisce nell’ultima parte costituita in gran parte dal diario di Dahpne Manners.
Commento e tematiche del libro
Diverse tematiche emergono nel corso della storia, Scott esplora e commenta temi e questioni molto importanti: colonialismo, razzismo, pregiudizi di classe e di casta, differenze religiose e culturali in un ambiente complesso in momento pericoloso nell’ora più buia dell’impero.
Odio l’impressione automatica che ci facciamo di una cosa, un luogo o una persona e che ci fa dire, ad esempio, «Questo è indiano, questo è inglese».
I personaggi cercano di stare a cavallo dei due mondi, alcuni di loro cercano per tutto il libro di trovare la giusta collocazione al suo interno e tentano di riconciliarsi con se stessi e con l’India. Anche la storia e le vicende che coinvolgono personaggi minori vengono a loro volta lacerate e distrutte. La maggior parte dei personaggi principali soffre è in difficoltà, alcuni muoiono, o perché cercano di seguire codici che sono diventati antiquati o perché rifiutano i codici e diventano outsider.
The Jewel in the Crown, pubblicato originariamente nel 1966, è il primo romanzo della serie The Raj Quartet, l’epopea travolgente che guarda al crollo negli anni ’40 del dominio britannico in India. Di seguito Gli altri libri sono:
- Il giorno dello scorpione (The Day of the Scorpion) uscito nel1968
- Le torri del silenzio (The Towers of Silence) uscito nel 1971
- A Division of the Spoils uscito nel 1975 (mai pubblicato in Italia)
In passato la casa editrice Garzanti aveva pubblicato i primi tre libri (questo libro era uscito con il titolo “La gemma della corona”), ma il quarto non è mai stato tradotto e pubblicato in Italia. C’è da sperare che la casa editrice Fazi dopo il primo romanzo porti in stampa tutta la serie, anche quello ancora inedito in Italia.
Dalla serie The Raj Quarter è stata tratta anche una serie televisiva.
Paul Scott è nato in Inghilterra il 25 marzo 1920. All’età di 16 anni lasciò la Winchmore Hill Collegiate School a causa di difficoltà finanziarie e iniziò la carriera di contabile. Nel 1940 si arruola nell’esercito e venne inviato in India. Dopo la seconda guerra mondiale ha lavorato come contabile per due piccole case editrici e poi come agente letterario. Nel 1952 pubblica il suo primo romanzo Johnny Sahib e nel 1960 decide di diventare un autore a tempo pieno. È diventato famoso per la serie The Raj Quartet e, con il romanzo Staying On ha vinto il Booker Prize nel 1977. Ha anche scritto recensioni ed è stato professore presso l’Università di Tulsa in Oklahoma. È morto il 1 marzo 1978.
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