Ladakh – Zanskar nel cuore dell’Himalaya
Poche regioni sono remote come lo Zanskar, una valle a forma di Y all’ombra dell’Himalaya, isolata dal mondo esterno da passi innevati per la maggior parte dell’anno, lo Zanskar sembra la destinazione finale per il viaggiatore avventuroso.
Geograficamente lo Zanskar ha un’area superiore a 7000 kmq e una popolazione stimata tra 18.000 e 20.000 persone. Si trova nel bel mezzo del Grande Himalaya che lo separa da Kishtwar e Lahaul nel sud, a est tocca quasi il Tibet e a nord c’è il Ladakh e a est c’è quello che un tempo era il Baltistan ma ora meglio conosciuto come l’area di Kargil.
Zanskar prende il nome dalla parola tibetana per rame zang probabilmente fu per via dei giacimenti di rame che fu chiamato così.
Geografia valle dello Zanskar
La maggior parte dei visitatori arriva qui facendo trekking, camminando su terreni meravigliosi e alti passi per quasi una settimana; il viaggio su strada normalmente dura tre giorni. Padum, il principale insediamento è un piccolo villaggio arruffato appena svegliato al mondo moderno; il resto dei villaggi sparsi, annidati sullo sfondo di uno scenario fantastico, sembrano risalire ud un remoto passato.
Fu solo alla fine del XX secolo che lo Zanskar, ottenne una strada motorizzata. Completata nel 1980, la strada, originaria da Kargil, si snoda verso sud attraverso la valle del fiume Suru prima di salire sul Pensi La (4.400 m.), il passo attraverso i monti dello Zanskar che porta alla valle del fiume Stod. La valle di Stod è il braccio sinistro delle grandi pianure a forma di Y dello Zanskar, con la valle più stretta di Tsarap che forma il braccio inferiore. Lo Tsarap e lo Stod si incontrano fino al fiume Zanskar, la confluenza a 3500 metri d’altitudine costituisce il nucleo della regione. La valle del fiume Zanskar, il braccio destro della Y, si restringe in una gola che si snoda verso nord-est attraverso le montagne dello Zanskar.
Il fiume Zanskar scorre attraverso la gola, e defluisce nell’Indo a Nimu. Non c’è mai stato un sentiero attraverso la gola, ma in inverno, quando il fiume gela, le persone hanno camminato per secoli sul ghiaccio del fiume per arrivare in Ladakh dallo Zanskar, rifugiandosi di notte nelle grotte lungo il fiume. Il trekking conosciuto come “Chadar“, era il percorso più veloce, ma anche insidioso e pericoloso dallo Zanskar prima che arrivasse la strada per Kargil.
La maggior parte delle altre vie per lo Zanskar, attraversano gli alti passi che tagliano la grande catena himalayana, sono ora percorsi di trekking, con il sentiero Lamayuru-Padum-Darcha che è il più popolare. I passi, rimangono innevati per parecchi mesi l’anno e lo Zanskar riceve più neve del Ladakh, e per questo il passo Pensi La, può essere bloccato dalla neve anche ad agosto a volte, tagliando lo Zanskar dal mondo esterno a metà estate.
Il Pensi La a 4.400 m., è quindi la porta d’accesso per la Valle dello Zanskar, dominato dal torreggiante ghiacciaio Drang Drung.
Da Srinagar nel Kashmir, si raggiunge Kargil costeggiando la bellissima stazione montana di Sonamarg, attraversando il difficile passo di Zoji La e poi la cittadina di Dras, che si vanta di essere il luogo abitato più freddo del mondo, se si esclude la Siberia. Da Leh raggiungere Kargil è più facile e la strada non presenta difficoltà altimetriche.
Da Kargil si procede verso la Valle di Suru attraverso Sankhoo e poi Panikhar, dove ci si può fermare nell’unica e fatiscente guesthouse esistente, del governo locale, per un paio di notti per acclimatarsi all’altitudine, ai piedi delle magnifiche cime innevate del Nun e del Kun. Suru è zona musulmana sciìta e il villaggio di Tai Suru ospita infatti una moschea dalla cupola metallica decorata da stupendi arabeschi e un Imambara. La Valle del Suru è probabilmente la più verdeggiante del Ladakh; i suoi villaggi sorgono sullo spicchio alluvionale formatosi tra due massicci, ove il disgelo ha fatto confluire acqua in abbondanza che alimenta le coltivazioni prevalentemente d’orzo e piselli.
Una volta acclimatati, si può proseguire verso il ghiacciaio Parkachik e l’omonimo villaggio sottostante, fino a giungere Rangdum.
Rangdum è un piccolo insediamento situato in uno dei più desolati pianori che affiancano la Valle dello Zanskar. Geograficamente, appartiene ancora alla Valle del Suru ma culturalmente e socialmente è molto più affine a quella buddhista dello Zanskar. Nonostante le sue ridottissime dimensioni, Rangdum offre cinque o sei botteghe, quasi tutti baretti che offrono gurgur chai – té salato al burro – ma anche noodle i tipici spaghetti cinesi istantanei e momo il tipico raviolo nepalese e tibetano.
Il più grande villaggio della valle dello Zanskar è Padum, che può essere scelto come base per esplorare la regione punteggiata da stupendi gompa, annidati sulle coste di massicci ricamati da tortuosi sentieri d’accesso. Padum è un piccolo villaggio arruffato appena svegliato al mondo moderno; il resto dei villaggi sparsi, annidati sullo sfondo di uno scenario fantastico, sembrano risalire ad un remoto passato. Qui si percepisce un senso di isolamento dal resto del mondo, anche se la vita degli abitanti è fortemente cambiata negli ultimi anni; i pony che un tempo trasportavano le merci lungo pericolosi sentieri di montagna sono stati soppiantati oggi dai camion, che durante i mesi estivi portano alla valle i rifornimenti per i mesi restanti di isolamento. Durante l’estate l’area si popola di trekker e nel centro polveroso si trovano ristorantini di cucina tibetana e negozietti tappezzati da offerte e richieste di passaggi verso Leh e Kargil. Si vendono, gli uni accanto agli altri, dentifricio e thangka, verdure e deliziose collane di turchesi.
Zanskar cosa vedere e visitare
Lo Zanskar è una regione interamente buddista (con solo una piccola comunità di musulmani a Padum) e le sue principali attrazioni sono i suoi antichi monasteri o gompa.
Partendo da Kargil il primo insediamento importante che si incontra è Panikhar a 70 km da Kargil. Villaggio piuttosto grande che si estende su una parte della valle di Suru, di solito non si pernotta qui e da qui parte una bella escursione che sale al passo Parkachik La a 3810 m, per una splendida vista sul massiccio del Nun Kun.
A metà strada tra Kargil e Padum ci si imbatte nel gompa di Rangdum, costruito su una bassa collina in una vasta valle vuota a monte del passo Pensi La. E’ il primo monastero che si incontra entrando nello Zanskar provenendo da Kargil. Monastero molto suggestivo dell’ordine Gelugpa, questo Shangrila nel vero senso della parola, è un vecchio gompa fatiscente che presiede una desolata valle mistica nel profondo dell’Himalaya.
Il Grande Himalaya si manifesta qui con le cime del Nun Kun che si elevano oltre i 7000 metri. Il Nun 7.135 m è la vetta più alta dell’India del Jammu e Kashmir, e la sua montagna gemella Kun 7.077 m. è seconda. Un vasto altopiano ghiacciato, largo circa 4 km, separa le due cime, e ci sono diversi alti pinnacoli tutt’intorno all’altopiano. Oltre al Nun Kun altre vette sono il Pinnacle 6.930 m, White Needle 6.600 m e il Barmal 5.813 m, tutte facilmente visibili.
Nella Stod Valley a poche miglia dal villaggio di Ating, si trova il Dzongkhul Gompa, uno dei più antichi monasteri dello Zanskar. Monastero rupestre costruito sulle scogliere della gola di Ating e si pensa che qui il grande saggio indiano Naropa abbia meditato in una delle due grotte attorno alle quali è stato costruito il monastero.
Padum a 236 km da Kargil, è il capoluogo amministrativo di Zanskar. La strada principale della città è fiancheggiata da negozi e hotel, che utilizzano la città come base per trekking o escursioni nel remoto Zanskar. Sebbene sia una delle due ex capitali dello Zanskar, Padum ha purtroppo pochi punti panoramici, le rovine di un vecchio forte e il monastero di Tagrimo. Da Padum, un tipico tour della regione copre i gompa di Karsha, Sani e Stongde e forse una visita al castello di Zangla da dove una volta era governata una parte della regione.
Il Karsha Gompa è uno dei monasteri più spettacolari al mondo, il più grande dello Zanskar. Il suo complesso di edifici cade giù da una ripida collina, presentando uno spettacolo mozzafiato. Monastero Gelugpa, risalente all’XI secolo.
Anche il monastero di Stongde dell’ordine Gelugpa, sebbene non sia spettacolare e meno impressionante in principio come quello di Karsha, è costruito su una collina scoscesa che domina la valle nella sua collocazione da nido d’aquila. Recentemente restaurato ospita una preziosissima biblioteca di manoscritti.
A 8 km da Padum si trova il Sani Gompa, situato su un terreno pianeggiante che lo rende piuttosto unico per lo Zanskar. Probabilmente è anche il più antico luogo di culto buddista della regione.
Zangla non ha un monastero, solo un vecchio castello in rovina e un convento di suore, ma può essere un’escursione interessante se non altro per i panorami lungo il percorso e per l’atmosfera di un tipico villaggio Zanskari.
I viaggiatori con con più tempo possono arrivare fino alla collina Bardan Gompa nella valle di Tsarap. Il gompa è situato in una posizione spettacolare, arroccato sulla sommità di uno sperone roccioso che si erge bruscamente nella stretta valle dello Tsarap (Lingti). Il monastero aderisce alla scuola Drukpa Kagyupa e come a Rangdum, sembra che poco sia cambiato da quando è stata fondato nel XVII secolo.
Il monastero di Phugtal a 55 km da Padum, è raggiungile solo a piedi, ma la sua stupenda posizione e l’importanza storica, ne valgono la pena, soprattutto perché lo scenario lungo il sentiero è straordinario. Il gompa è grande e spettacolare, la particolarissima costruzione ad alveare, composta unicamente da legno e fango, sorge all’ingresso di una grotta naturale sulle rive di una gola. Gli edifici imbiancati a calce si aggrappano drammaticamente su un pendio roccioso, ma ciò che lo distingue è la gigantesca grotta sulle scogliere dove sono ospitati i templi principali del monastero. Il gompa Gelugpa, risale al XII secolo, essendo stato fondato dallo Zanskar Lotsawa, il traduttore Phagpa Shesrab. Si narra che il monastero sia stato costruito intorno a una grotta naturale, che si ritiene sia stata visitata da numerosi saggi circa 2.550 anni fa. Da sempre la remota isolata posizione prima della caverna e poi del monastero era ideale per i monaci, saggi e studiosi in cerca di pace e solitudine per meditare.
Il monastero di Phugtal, insieme al castello di Zangla, ha ospitato per un paio d’anni il più famoso visitatore lo studioso ungherese Csoma de Koros, che ha approfondito la lingua e la religione tibetana, ha compilato un dizionario tibetano-inglese ed è considerato il “padre della tibetologia” .
Info di viaggio
Lo Zanskar e il Ladakh in generale sono una regione unica e straordinaria, che affascina non solo amanti della montagna ma anche i curiosi e viaggiatori alla ricerca di luoghi unici ed emozionanti. Il viaggio nello Zanskar e la sua pianificazione non è molto difficile basta organizzarsi per tempo e pensare di avere qualche giorno in più di viaggio per abituarsi all’altitudine e perchè i trasferimenti in auto a quelle altitudini su strade di alta montagna sterrate spesso invase da neve e acqua sono lenti e difficili. Visto le strade e l’offerta limitata di strutture ricettive serve un po’ di spirito di adattamento.
L’altitudine non è un problema, può essere gestita con il giusto tempo di ambientamento. Ci sono poi alcune persone che per le loro patologie non possono viaggiare a queste altitudini, ma per questa materia rinviamo a specifica lettura e soprattutto se interessati consultate il vostro medico.
A parte il visto indiano non servono altre autorizzazioni particolari per visitare la regione. La via più facile è arrivare con volo diretto da Delhi a Leh capitale del Ladakh e da qui in auto prima raggiungere Kargil per poi entrare nella valle dello Zanskar.
L’altra via d’accesso e attraverso Srinagar capitale del Kashmir e da qui in auto prima raggiungere Kargil e poi entrare nello Zanskar. La situazione geopolitica del Kashmir che crea insicurezza e la pessima strada che da Srinagar porta a Kargil sono due elementi che non giocano a favore di questa soluzione.
A livello meteo visto gli alti passi di montagna il periodo consigliato va da giugno a settembre quando non sono previste precipitazioni nevose che possano bloccare gli alti passi di montagna.
La visita dello Zanskar può essere abbinata alla visita del Ladakh o di Srinagar e Kashmir. Sul nostro sito proponiamo un itinerario per scoprire lo Zanskar con Leh e dintorni:
Si tratta di un programma di viaggio che copre tutta la regione, poi sulla base dei vostri interessi, tempo a disposizione, priorità possiamo personalizzare e creare un viaggio su misura per voi. Per info e altro scrivete a info@indianepalviaggi.it
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