Odisha – Bhubaneswar la “città dei templi”
Bhubaneswar storicamente chiamata Bhuvaneshvara, è la capitale dello stato dell’ Odisha o Orissa, stato dell’India orientale. Bhubaneswar è famosa per il suo ricco patrimonio storico e architettonico, in particolare per i suoi storici templi monumentali, per questo la città è popolarmente conosciuta come la “città dei templi” per via degli incredibili templi induisti, giainisti e buddisti tra i più belli e architettonicamente affascinanti di tutta l’India.
E ancora, Bhubaneshwar con Puri e Konark, forma il triangolo d’oro di Odisha dal punto di vista del pellegrinaggio religioso.
Origine di Bhubaneswar e accenni storici
Il nome Bhubaneswar antica capitale di Kalinga, deriva da Tribhubaneswar, che letteralmente significa il signore “Eeswar” dei tre mondi “Tribhuban”, che si riferisce a Shiva.
Sebbene la moderna città di Bhubaneswar sia stata formalmente fondata solo nel 1949, la sua storia risale a oltre 2000 anni. Delle aree all’interno e intorno alla città odierna può essere fatta risalire attorno al III secolo a.C., grazie all’editto rupestre a Dhauligiri dell’imperatore Mauryan Ashoka nel luogo della sua famosa battaglia tra l’imperatore Ashoka e l’esercito Kalinga, dopo la quale Ashoka seguì il buddismo.
Tra il V e il X secolo d.C. fu capitale di provincia di molte dinastie induiste e centro di devozione del dio Shiva. I suoi numerosi templi inclusi il Mukteshwara e il Parashurameshwar, sono testimonianza delle fasi ed evoluzione dell’architettura locale, furono costruiti tra il VII e il XIV secolo.
La città attuale è costituita dal centro storico con i suoi numerosi templi, e da un’area periferica moderna pianificata e progettata nel 1946 dall’architetto tedesco Otto Königsberger, dove si trovano gli edifici governativi, il museo statale e l’università.
Il 19 agosto 1949, due anni dopo che l’India aveva ottenuto l’indipendenza dalla Gran Bretagna, Bhubaneswar sostituì Cuttack come capitale dello stato dell’Odisha.
Bhubaneswar – cosa vedere
Bhubaneswar la “città dei templi” e deve il suo soprannome ai 700 templi che una volta si trovavano qui.
L’area storica e vecchia di Bhubaneswar è chiamata Ekamra Kshetra letteralmente la “zona di Kshetra” adornata con alberi di mango ed è considerata una città santa indù. Qui nel cuore della città si trovano una serie di antichi templi in arenaria, stagni storici e serbatoi d’acqua, una ricchezza di monumenti testimonianza dell’antico patrimonio architettonico e storico che copre oltre 2.000 anni di storia dal III secolo a.C. al XV secolo d.C.
Ekamra Kshetra può essere considerato la massima espressione dell’architettura Kalinga e la struttura della città era un derivato organico del concetto di Mandala.
Il centro di Ekamra Kshetra è dominato dal Lingaraj Mandir tempio dedicato a Shiva, e si ritiene che sia il tempio più antico di Bhubaneshwar con un’età compresa tra 1100-1400 anni. Il termine “Lingaraj” significa “il re di Linga” dove il Linga è la forma fallica del dio Shiva.
Costruito con arenaria e laterite, è il tempio più grande di Bhubaneshwar. Alto 54 metri di altezza e disposto su un’ampia distesa.
Il tempio – aperto solo agli induisti – è un meraviglioso splendore dell’architettura del tempio da vedere. I non indù e gli stranieri possono sbirciare il tempio da una piattaforma panoramica poiché il tempio è fortificato da alte mura su tutti i lati.
Il Raja Rani Mandir costruito tra il X e l’XI secolo in arenaria rossastra e dorata conosciuto come Rajarani nel gergo locale. Si dice anche che il tempio fosse inizialmente conosciuto come Tempio di Indreswara dedicato al culto del dio Shiva, sebbene il tempio stranamente manchi di una divinità che presiede. Il tempio è famoso per le sue famose incisioni murali.
Il Mukteswara Mandir è un piccolo tempio del X secolo dedicato a Shiva, considerato la divinità più complessa nel panteon induista. Il termine Mukteswara suggerisce “Signore che dona la libertà attraverso lo Yoga” e questo fatto è ulteriormente rafforzato dalle immagini scultoree abbracciate nel tempio e da figure di asceti in diverse pose di meditazione. Tutto il tempio è ricoperto da intricate incisioni che mostrano una miscela di stili buddista, giainista e induista. Gli intagli del soffitto e l’arco in pietra sono particolarmente sorprendenti, così come l’arco torana nella parte anteriore, che mostra chiaramente l’influenza scultorea buddista.
Il Parsurameswar Mandir è uno dei templi più antichi datato VII secolo d.C., dedicato a Shiva. È un grazioso tempio che custodisce un lingam spezzato all’interno di una Yonipitha circolare al centro del santuario, che si trova a 1,07 metri sotto l’attuale livello del suolo.
Il Vaital Deul o Vaital Mandir è uno dei templi più antichi che risale alla fine dell’VIII secolo, dedicato a Durga. La caratteristica principale è la forma della torre del santuario. La forma semicilindrica del suo tetto, è un esempio di spicco dell’ordine dei templi khakhara e ha un’affinità con il gopuram dravidico tipico dei templi dell’India meridionale.
Oltre a questi esistono molti altri templi minori come il Kedar Gouri uno degli otto templi di Ashtashambhu, il Brahmeswar Mandir, il Rameshwar Deula anche conosciuto come Mausi Maa, il Tempio di Yameshwar e ancora santuari minori e templi in rovina sparsi in tutta l’area.
Oltre ai templi la città è famosa per il Bindu Sagar. Il lago Bindusagar è una delle più famose attrazioni di Bhubaneswar ed è considerato un luogo sacro per gli induisti secondo cui le acque racchiuderebbero gocce di tutti i corsi d’acqua dell’India. Le acque sono quindi considerate sacre e il bagno lava via tutti i peccati e libera dalle malattie.
Ogni anno, la divinità Shiva custodito nel Lingaraj Mandir, viene portato al lago per un bagno rituale.
La creazione del lago è legata ad una leggenda molto interessante. Si narra che il dio Shiva disse alla sua consorte Parvati, che preferiva Bhubaneshwar a Benares / Varanasi. Sentendo ciò Parvati decise di dare un’occhiata alla città stessa e si travestì da mandriana. Due demoni, Kritti e Vasa, nel frattempo desideravano sposare Parvati. Parvati disse loro di portarla sulle spalle e nel farlo li schiacciò sotto il suo peso. Fu in quel momento che Shiva creò il lago Bindusagar per placare la sete di Parvati.
Una menzione merita il Museo Statale dell’Odisha che ospita una ricca collezione di reperti storici dell’Odisha. Il museo ha una straordinaria collezione sull’evoluzione delle scritture orissane su lastre di rame, monete, iscrizioni in pietra, sculture e rari manoscritti scritti sulle foglie di palma.
Il museo ospita anche antichi strumenti in bronzo e strumenti musicali tradizionali e popolari.
Se si desidera conoscere la cultura tribale dell’Odisha magari prima di spingerti nelle remote aree interne dell’Orissa, si dovrebbe includere una visita al Museo Tribale o Museum of Tribal Arts & Artefacts (Museo delle arti e dei manufatti tribali), con esposizione di utensili, ricostruzioni, spiegazioni il luogo ideale per familiarizzare con lo stile di vita delle popolazioni indigene.
Ai margini della città principale sulle due famose colline di Udayadiri e Khandagiri si trovano un totale di 33 grotte scavate nella roccia, di cui 18 a Udayagiri e 15 a Khanadagiri. Si ritiene che queste grotte appartengano ai monaci giainisti che vi abitavano dal I secolo a.C. Le grotte conservano incisioni che raffigurano simboli giainisti, scene di vita quotidiana, animali e scene di battaglia.
Con Puri e Konark Bhubaneshwar, forma il triangolo religioso dell’Odisha molto battuto dai pellegrini indiani. Sia Puri che Konark sono facilmente raggiungibili e visitabili in giornata.
Info da sapere
Geograficamente Bhubaneshwar la “città dei templi”, è situata nella parte orientale dello stato dell’Odisha sul fiume Kuakhai, un flusso costituente del delta del fiume Mahanandi. Bhubaneshwar è ben collegata con il resto dell’India
Dal suo aeroporto locale ci sono voli diretti quotidiani con le altre principali città dell’India come Delhi, Mumbai, Chennai, Bangalore, Calcutta e molte altre importanti destinazioni.
Anche in treno dalla stazione ci sono frequenti treni superveloci disponibili per Delhi, Mumbai, Calcutta, Chennai, Bangalore e molte altre importanti destinazioni.
In auto la città indiana più importante nelle vicinanze è Calcutta che dista 450 km. Si consiglia l’uso dell’auto per visitare l’Orissa. Puri dista 60 km e Konark 65 km. Bhubaneshar è la base di partenza di quasi tutti i tour dell’Orissa da effettuare via terra alla scoperta delle popolazioni tribali passando per Rayagada, Jepore, Onkadelli e Jeypore.
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