Odisha Orissa viaggio tra templi, tribù, bellezze naturali
In lingua locale Odisha più conosciuta come Orissa viaggio nello stato costiero orientale dell’India che si affaccia sul Golfo del Bengala. L’Orissa è sacra e speciale per il suo ricco patrimonio culturale e religioso, gli imponenti templi, le splendide feste, gli antichi edifici architettonici, ma anche per le sue bellezze naturali uniche. Le coste dell’Orissa si estendono a est del Golfo del Bengala per 485 km, alcune località come la spiaggia di Puri e la spiaggia di Gopalpur sono considerate tra la più belle di tutta l’India, e il più grande lago asiatico di Chilika che è chiamato paradiso degli uccelli.
In Odisha/Orissa esiste anche un Holy Golden Triangle (santo triangolo d’oro) costituito da una delle sette antiche meraviglie la Pagoda Nera o Tempio del Sole a Konark, il glorioso Tempio di Jagannath a Puri (ben noto per lo splendido Ratha Yatra) e il Tempio di Lingaraj a Bhubaneswar.
Piccola curiosità, e l’unico stato indiano con una “O” iniziale che richiama al suono “OM” (Om, Aum, Omkara) il mantra più sacro, il suono più sacro … a testimonianza di quanto sia sacro questo pezzo di terra dell’India.
Accenni storici
L’Odisha o l’Orissa non è stata sempre conosciuta con lo stesso nome, in passato questa terra era conosciuta con nomi diversi, alcuni di essi sono Kalinga, Utkala, Utkala, Mahakantara, Orda, Oddiyana ecc.
La storia dell’Orissa o l’Odisha è associata a un episodio importante nella storia dell’India. Questo stato dell’India fu testimone del massiccio spargimento di sangue durante la guerra di Kalinga combattuta tra il 262-261 a.C. e vide la trasformazione di un imperatore assetato di potere in un fedele seguace buddista. Dopo la terribile carneficina che pose fine alla guerra espansionistica in questa regione, l’imperatore Ashoka profondamente colpito al cuore per il sanguinoso spargimento di sangue si convertì al Buddhismo.
Dopo la caduta dell’impero Maurya, le dinastie Keshari, come le seguenti, si adoperarono per il ritorno all’induismo ortodosso.
Ai Keshari succedettero i Ganga, i Gajapati e i Chalukya, dando vita tra il VII e il XII secolo, a una superba fioritura architettonica; poi dal 1568 la regione passò sotto il dominio Moghul.
I primi occidentali a prendere possesso della zona furono gli Olandesi e poi l’Orissa, assieme al Bengala ed al Bihar, venne ceduta alla Compagnia Britannica delle Indie Orientali.
Questa alternanza di dominazioni con diversi credo religiosi ha prodotto una terra ricca di templi e cultura. La regione è diventata uno sfondo per la fiorente architettura artistica, sia che si tratti di siti buddhisti come Ratnagiri, Udayagiri, Lalitgiri e Dhauli, jainisti a Khandagiri, templi induisti di Konark, Bhubaneshwar e Puri, … tutti templi innalzati dopo che brahmani, saggi e sapienti vennero invitati a stabilirsi in questa terra. Si può definire l’Orissa o l’Odisha un “deposito dell’architettura artistica indiana”.
Orissa viaggio tra religione e templi
Il tempio più famoso è il Jagannath Temple di Puri, dedicato a Krishna celebre per l’annuale Rath Yatra, durante la quale centinaia di migliaia di devoti trascinano le 3 divinità del tempio a bordo di immensi carri Rath in una colorata e chiassosa cerimonia. Nella capitale Bhubaneswar, anche nota come la “città dei templi” perchè in passato vantava più di 2000 templi, ad oggi rimangono numerosi templi magnifici esempi ed espressioni dell’evoluzione dell’architettura religiosa indù locale e tra i molti spicca il Lingaraj Temple, un complesso tempiale dedicato a Tribhuvaneshwar – il signore dei tre mondi – e risale all’XI secolo anche se alcune parti sono del XV.
Nelle vicinanze della città esistono poi importanti testimonianze dell’antichità del luogo. Ad Udaygiri e Khandagiri, su due colline che si elevano solitarie nel mezzo della pianura, si trovano un centinaio di grotte jainiste scavate nella roccia e decorate con bassorilievi di pregio, oltre a iscrizioni in alfabeto brahmi, effettuate in pigmento rosso, risalenti al I sec a.C.
A pochi chilometri da Bhubaneshwar e Puri, c’è l’antica Konarak, o Konark, centro di ancestrali culti solari, con l’imponente Tempio del Sole. Sorge su di un terreno sabbioso che un tempo era una spiaggia e il colossale edificio fungeva così da riferimento per i naviganti. Oggi il mare si trova a circa 2 km e la spiaggia e molti edifici religiosi posteriori circondano la zona, tutti riccamente scolpiti con scene erotiche, di caccia e guerra.
Il patrimonio culturale dell’Orissa comprende anche musica e danza, tra questa l’Odissi è una delle 7 forme di danza classica indiana.
Natura
Allineata sul Golfo del Bengala l’Orissa viaggio in un’incantevole terra con numerose attrazioni geografiche. Le parti occidentali e settentrionali dello stato sono occupate dal famoso altopiano di Chota Nagpur. Le pianure fertili costiere e le valli dei fiumi Mahanadi, Brahmani e Baitarani cadono nel Golfo del Bengala e forniscono uno sfondo fertile per la coltivazione intensiva del riso. Il più grande istituto di ricerca sul riso centrale dell’Asia è situato lungo le rive del fiume Mahanadi a Cuttack.
Affacciate sul Golfo del Bengala si trovano le spiagge di Odisha uniche nel loro genere. Le spiagge di Rushikulya, Devi e Gahirmatha sono i terreni adagiati per le tartarughe marine. La spiaggia di Puri è considerata non solo sacra per gli indù, ma è anche la mecca degli artisti della sabbia. Qualsiasi questione di attualità trova la sua interpretazione nella sabbia sulla spiaggia di Puri di Odisha.
Il Chilika Lake è una laguna salmastra poco profonda, si tratta del più grande lago costiero dell’India e il secondo più grande del mondo. Questo ecosistema è un paradiso per gli uccelli e la vita acquatica, in particolare per i delfini. Il santuario di Bhitarkanika è famoso per la conservazione dei coccodrilli. Un altro rinomato sito di fauna selvatica è la riserva delle tigri del Parco Nazionale di Simlipal un’enorme riserva boschiva verde lussureggiante nota per le sue cascate e abitata da tigri, elefanti e altri animali selvatici.
Tribù dell’Orissa
In Odisha, un viaggiatore può sperimentare ed imbattersi in remoti concentrati insediamenti tribali e villaggi semi-tribali che popolano l’entroterra dell’Orissa. Si contano pèiù di 60 differenti tribù che abitano questo stato. La cultura tribale dell’Orissa ha molte somiglianze socio-culturali in cui queste società condividono alcune caratteristiche comuni e manifestano un retaggio primitivo di esistenza culturale. Sparse per tutto l’entroterra, vivono diversi gruppi tribali, la maggioranza appartiene al ceppo austro-asiatico dei Munda. Le tribù principali, che potrete incontrare ai mercati e nei villaggi, sono i Gadaba, i Mundari, i Santali, i Bonda, i Koya. Queste popolazioni abitano nella fitta foresta, e vivono principalmente di caccia, di una semplice ed essenziale agricoltura e del semplice commercio o baratto.
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