“Passaggio in India” di Edward Morgan Forster
Nel 1924 Edward Morgan Forster pubblica “Passaggio in India” (Passage to India), che assieme al romanzo “Casa Howard” sono i due lavori più famosi e celebri dell’autore inglese (Londra 1879 – Coventry).
E.M. Forster ebbe occasione di visitare e soggiornare in India in più occasioni e, dopo che nel 1921 fu ospite in India del maharaja di Dewas al suo rientro scrive e pubblica “Passaggio in India”, quello che sarà il suo ultimo romanzo.
“Passaggio in India” è un romanzo impegnativo che suscitò dibattiti e discussioni su temi dell’imperialismo coloniale britannico, sulla questione etnica, sessuale e sul simbolismo. Il libro ebbe fin da subito un enorme successo. Alla fine del 1924 c’erano 17.000 copie in stampa in Gran Bretagna e oltre 54.000 negli Stati Uniti. Le vendite furono accompagnate da recensioni entusiaste, tranne che in India dove non fu apprezzato il ritratto della società anglo-indiana.
Nel 1957, E.M. Forster, guardando indietro nella vecchiaia, scrisse che il mondo del tardo impero di “Passaggio in India” non esisteva più, né politicamente né socialmente.
Oggi, a quasi cent’anni dalla sua pubblicazione, il romanzo è probabilmente datato, ma è visto come inquietantemente preveggente, poiché la preoccupazione di Forster è la creazione di una relazione tra un insegnante britannico e un medico musulmano, che riflette la più vasta tragedia dell’imperialismo. Il romanzo “Passaggio in India” si pone come una conquista stranamente senza tempo, a detta di molti uno dei grandi romanzi del XX secolo.
La signora Quested aveva ripudiato la propria gente. Allontanandosi da quelli, si trovò confusa in una folla di bottegai indiani, e trascinata da loro verso l’uscita del pubblico. Il leggero, indescrivibile odore del bazar la avvolse, più dolciastro che quello di uno slum di Londra, e tuttavia più inquietante: un batuffolo di cotone impregnato di balsamo nell’orecchio di un vecchio, pezzetti di pan tra i suoi denti anneriti, ciprie odorose, unguenti – l’Oriente profumato della tradizione, ma frammisto col sudore umano come se un grande re si fosse trovato coinvolto nella lordura e non riuscisse a liberarsene, o come se il calore del sole avesse bollito e fritto tutte le glorie della terra in un unico guazzabuglio. Quelli non badavano a lei. Si scambiavano strette di mano al di sopra della sua spalla, gridavano attraverso la sua persona – perché quando l’indiano ignora i propri dominatori diventa genuinamente inconsapevole che esistano.
Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo film diretto da David Lean ed uscito nel 1984.
Trama di “Passaggio in India”
Due donne inglesi, la giovane insegnante Adela Quested e l’anziana signora Moore, viaggiano in India. Adela sta per fidanzarsi con il figlio della signora Moore, Ronny magistrato britannico nella città indiana di Chandrapore. Adela e la signora Moore durante il loro soggiorno sperono di vedere la “vera India”, piuttosto che le istituzioni culturali importate dagli inglesi.
«Fielding! Come si fa a vedere la vera India?»
«Cercando di vedere gli indiani”
Allo stesso tempo, Aziz è un giovane medico musulmano in India, è sempre più frustrato dalla scarsa cura che riceve dalle mani degli inglesi. Aziz è particolarmente infastidito dal maggiore Callendar, il chirurgo civile, che ha la tendenza a convocare Aziz per motivi futili nel bel mezzo della cena. Aziz e due dei suoi amici colti, Hamidullah e Mahmoud Ali, tengono una vivace conversazione sul fatto che un indiano possa o meno essere amico di un inglese in India. Quella sera, la signora Moore e Aziz si incontrano casualmente mentre esplorano una moschea locale, e i due diventano amici. Aziz è commosso e sorpreso che un inglese lo tratti come un amico.
Il signor Turton, che governa Chandrapore, ospita una festa in modo che Adela e la signora Moore possano avere l’opportunità di incontrare alcuni degli indiani più importanti e ricchi della città. All’evento Adela incontra Cyril Fielding, il preside del college governativo di Chandrapore. Fielding, impressionato dall’amicizia aperta di Adela verso gli indiani, invita lei e la signora Moore a prendere il tè con lui e il professore indù Godbole. Su richiesta di Adela, Fielding invita anche Aziz al tè.
Al tè, Aziz e Fielding diventano subito amichevoli, e il pomeriggio è estremamente piacevole fino a quando arriva Ronny Heaslop interrompe bruscamente la festa. Più tardi quella sera, Adela rivela a Ronny che ha deciso di non sposarlo. Ma quella notte, i due hanno un incidente d’auto assieme, e l’eccitazione dell’evento fa sì che Adela cambi idea sul matrimonio.
Non molto tempo dopo, Aziz organizza una spedizione nelle vicine Grotte di Marabar per coloro che hanno partecipato al tè di Fielding a cui partecipano anche Adela e Mooore. Ma quella che doveva essere una piacevole gita si trasforma in un dramma tra confusione e paura che ha come vittime Adela e Aziz. Quest’ultimo verrà arrestato e processato.
Tema chiave
“Passaggio in India” inizia e finisce ponendo la domanda se sia possibile per un inglese e un indiano essere amici, almeno nel contesto del colonialismo britannico.
Forster usa questa domanda come struttura per esplorare la questione generale del controllo politico dell’Inghilterra sull’India a livello più personale, attraverso l’amicizia tra Aziz (un uomo indiano) e Fielding (un inglese).
All’inizio del romanzo, Aziz è sprezzante degli inglesi, desidera solo ignorarli completamente. In seguito l’incontro con la signora Moore nella moschea apre alla possibilità di amicizia con Fielding. Nella prima metà del romanzo, Fielding e Aziz rappresentano modelli positivi. L’autore suggerisce che il dominio britannico in India potrebbe avere successo e rispetto se solo inglesi e indiani si trattassero tra loro come Fielding e Aziz si trattano reciprocamente – come individui degni che si rispettano e che si relazionano con franchezza, intelligenza, buona volontà. Successivamente l’amicizia di Aziz e Fielding si disgrega a causa di eventi esterni, delle tendenze della loro cultura e degli stereotipi delle rispettive comunità.
Il romanzo è diviso in tre parti corrispondenti alle tre stagioni indiane: “La moschea” (il freddo), “Le grotte” (il caldo) e “Il tempio” (la stagione delle piogge). Il paesaggio indiano con i suoi abitanti,(animali, persone, piante,ecc. … domina dall’inizio alla fine. Alcune delle qualità fondamentali dell’India di Forster sono che non ha interni o esterni, nulla è privato lì, tutti possono vederti e conoscere anche i tuoi segreti, debolezze e insuccessi.
Aziz, travolto da una rabbia furiosa, caracollava qua e là senza sapere che fare, e gridò: « Abbasso gli inglesi, ad ogni modo. Questo è certo. Sgombrate, gente, e alla scelta vi dico. Noi possiamo odiarci l’un l’altro, ma odiamo di più voi. Se non vi faccio sgomberare io, lo farà Ahmed, lo farà Karim; ci volessero anche centocinquantacinque anni, ci libereremo di voi, si, butteremo a mare ogni maledetto inglese, e allora » e galoppò furiosamente contro Fielding, « e allora » continuò, quasi baciandolo, «voi e io saremo amici».
«Perchè non possiamo esserlo subito?» disse l’altro, stringendolo con affetto. «E’ quello che voglio. E’ quello che voi volete.»
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!