Nepal – Patan o Lalitpur la “città della bellezza”
Nella valle di Kathmandu, a sud del fiume Bagmati poco lontana dalla capitale Kathmandu si trova la città medioevale di Patan. La città è una delle tre città reali e medioevali della valle assieme a Bhaktapur e Kathmandu, ed è anche una delle principali attrazioni del Nepal e della valle di Kathmandu, dai tempi in cui i re Malla governavano la città nel periodo medievale lasciando un segno indelebile.
La città è conosciuta con diversi nomi Patan, Lalitpur, Lalitpatan, Yala, Yupagram e Maningal. Patan è il nome più comunemente usato e potrebbe essere un’abbreviazione dell’antico nome della città Lalitapattan, la bellissima Patan.
Lalitpur è il nome formale della città che letteralmente significa la “città della bellezza”.
Yala è il nome della città nella lingua locale newari e il termine “Yala” potrebbe essere una derivazione di Yupagrama, che significa “villaggio del pilastro sacro”. Yala era il più grande dei villaggi messi insieme per formare la città di Lalitpur. Altri dicono che il re Yalamber abbia chiamato la città in suo onore e da allora questa antica città è stata conosciuta come Yala.
Patan, Lalitpur o Yala come la si voglia chiamare, è oggi la terza città del Nepal dopo Kathmandu e Pokhara ed è famosa per il suo ricco patrimonio culturale, ospita alcuni dei templi più intricati e opulenti del paese, templi palazzi pagode in stile molto diverso e molti monasteri buddisti sono sparsi per l’affascinante città.
Patan è anche conosciuta come “la città delle belle arti” per le sue arti e mestieri antichi e tradizionali, le sculture e le statue in pietra e legno. A causa delle credenze e dei costumi tradizionali profondamente radicati, a Patan si celebrano ancora tutto l’anno innumerevoli feste antiche originate sia dall’induismo che dal buddhismo come Kartiknaach, Mataya, Krishna Janmashtami, Bhimsen Rath Jatra, Panchadaan, Mha puja e il Samyak Mahadan.
Le feste non sono solo celebrazioni religiose, ma sono usate per preservare antiche culture e usanze della gente di Patan, nonché attrazioni per turisti e viaggiatori.
Brevi accenni storici
Molti documenti storici mostrano che Patan sia la città più antica della valle di Kathmandu. Era conosciuta come Lalita Patana o Lalitpur. Dalle iscrizioni si ricava un’idea della sua antichità e della sua lunga storia buddista e induista che ha avuto un’influenza sull’architettura della città. I quattro angoli della città sono contrassegnati da stupa che si dice siano stati eretti dal grande imperatore buddista Ashoka intorno al 250 a.C. Documenti storici elencano più di una dozzina di fondazioni buddiste e induiste a Patan del periodo 464-783 d.C. e molte altre del periodo 987-1475.
Secondo le cronache dei Kirat, Patan è stata fondata dai governanti Kirati attorno al II secolo d.C., quando il re Kirati Yalamber entrò al potere e sposto la capitale da Thankot a Patan.
Altri documenti e cronache nepalesi riferiscono che la città fu fondata dal re Varadeva o Veer Deva della dinastia Kirat nel 299 d.C. che gettò le fondamenta di Patan che fu gradualmente espansa nei secoli successivi.
Nei secoli successivi divenne capitale delle dinastie Licchavi nel VI secolo e dai Thakuri.
Nel 1597 la città venne conquistata dal re Shiva Malla di Kathmandu che unificò temporaneamente la valle. Fu durante la dominazione Malla nel XVI, XVII e XVIII che Patan si allargò fino a quasi l’attuale conformazione.
Nel 1768 il re Prithivi Narayan Shah discendente di Dravya Shah, fondatore della dinastia Gorkha, conquistò Lalitpur, la città venne saccheggiata, la gente trattata con grande brutalità e infine venne assimilata nel Regno del Nepal.
I terremoti del 1934 e quello più recente dell’aprile 2015 non hanno risparmiato Patan, causando vittime e crolli. Molti templi sono stati danneggiati e molti sono crollati a Durbar Square, ma in entrambi i casi la ricostruzione anche se a volte rallentata dal meteo e dai costi finanziari non ha intaccato l’alto valore storico e artistico della città.
Architettura di Patan
Si dice che la città sia stata progettata e costruita con la forma del Dharma-Chakra buddhista (la tipica ruota della rettitudine buddhista). La città è circondato da quattro grandi stupa, uno ad ogni angolo dei suoi punti cardinali. Le dimensioni e la forma di questi stupa, in molti modi sembrano respirare la loro antichità in un passato remoto reale.
È interessante notare che a Patan ci sono più di 1.200 monumenti buddisti di varie forme e dimensioni sparsi dentro e attorno alla città. Nel suo complesso conserva un’enorme collezione di pagode, templi e monasteri. Un altro aspetto artistico rilevante sono le finestre intagliate nel legno, splendidi esempio architettura newari.
Tuttavia il centro monumentale più importante di questa città è certamente Patan Durbar Square, probabilmente il centro che raccoglie i migliori templi, pagode e palazzi in stile newari di tutto il Nepal. Un vero spettacolo per gli occhi, un “museo vivente” che mostra l’abile capacità artigianale e architettonica della cultura newari nei secoli, che è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.
Durbar Square
La piazza Durbar Square di Patan, è situata nel cuore della città, costituisce il fulcro dell’attrazione dei visitatori. La piazza è piena di monumenti antichi, templi e santuari, noti per la loro squisita fattura e bellezza architettonica. La costruzione dei templi raggiunse l’apice durante la dinastia Malla dal XIV al XVIII secolo .
L’attrazione principale di Durbar Square è l’antico Palazzo Reale che occupa tutta la parte orientale della piazza costruito nel XVI secolo e successivamente ampliato nel secoli XVII e XVIII da Siddhinarsingh Malla, Srinivasa Malla e Vishnu Malla. È una struttura molto fragile che nel corso dei secoli ha subito vari danni ma che malgrado l’età è ancora in buono stato e si tratta di uno degli edifici più significativi e rappresentativi di Patan. La facciata presente raffinate finestre scolpite in legno, con un sofisticato sistema di corridoi e cortili comunicanti e con i tre templi dedicati alle dea Taleju la divinità più venerata nella valle.
I tre cortili principali o chowk sono il Mul Chowk il più grande e principale cortile, il Sundari Chowk il più piccolo e Mani Keshab Narayan Chowk. Numerose sono le statue in pietra e i murali che riproducono gli elementi cari della simbologia nepalese.
Molte belle è importanti sono le due porte d’accesso a nord la Porta d’Oro o Sum Dhoka e la Porta di Bhairab.
Attorno al Keshav Narayan Chowk sorge il Patan Museum un tempo residenza dei Malla, autentico tesoro nazionale che ospita una delle migliori collezioni di arte religiosa dell’Asia, non solo oggetti ma anche riproduzioni ed esemplari di apparecchi e tecniche usati dagli artisti locali nella fabbricazione degli oggetti come il metodo della “cera persa”.
Krishna Mandir
Tempio dedicato a Krishna – il pastore incarnazione di Vishnu – edificato nel XVII secolo dal re Siddhi Narsingh Malla. Si suppone sia il primo esemplare di tempio in stile Shikhara interamente realizzato in pietra, classici mattoni e legno. È l’unico tempio in Nepal ad avere 21 pinacoli d’oro. Le sculture in pietra narrano vicende epiche, storie e leggende tratte dal Mahabharata e dal Ramayama.
Nel mese di settembre ricorre l’anniversario della nascita di Krishna il Krishna Jayanta e viene qui festeggiato come Krishnasthami. I non induisti non possono entrare.
Tempio di Kumbheshwar
Il tempio Kumbheshwor a Patan assieme al tempio Nyatapola a Bhaktapur e al tempio di Pancha Mukhi Hanuman a Kathmandu sono le uniche pagode a cinque piani. Il tempio è dedicato a Shiva, costruito durante il regno del re Jayasiddhi Malla nel XIV secolo.
Durante il Janai Poornina nel mese di agosto ospita un pellegrinaggio induista.
Tempio di Jagat Narayan
Anche noto come Char Narayan Temple situato a Sankhamul, sulle rive del Bagmati. Dedicato a Narayan , una delle incarnazioni di Vishnu, creatore dell’universo. Risalente al 1565, è un alto edificio a due piani in mattoni rossi, con molte belle immagini di statue in pietra e metallo che riproducono tra l’altro Garuda Hanuman e Ganesha, e sulle travi del tetto sono scolpite esplicite figure erotiche.
A fianco del tempio si trova un’alta colonna su cui poggia una notevole statua di re Yoganarendra Malla eretta nel XVIII secolo. Sulla testa del re c’è un cobra e sopra il cobra un piccolo uccello d’ottone. La leggenda vuole che finché l’uccello resterà sulla testa, il re potrà tornare nel suo palazzo. Per questo motivo le porte e le finestre del palazzo sono sempre aperte e viene tenuto pronto un narghilè, se mai il re decidesse di tornare. Sempre secondo la leggenda quando l’uccello volerà via, l’elefante di fronte scenderà dal suo piedistallo per andare a bere alla fontana di Manga Hiti.
Hiranya Varna Mahabihar – Golden Temple
Questa pagoda dorata a tre piani del Buddha Shakyamuni fu costruita nel XII secolo d.C. dal re Bhaskar Verma, ma occupa la posizione attuale dal 1409. Si trova nel cortile di Kwabahal. All’interno al piano superiore di questa pagoda, posti sul piedistallo, c’è un’immagine bianca di Amoghpash Lokeshwor e una grande ruota di preghiera. C’è una ricchezza di gemme con bellissime incisioni sulle pareti e dipinti che raffigurano una storia completa della vita di Buddha.
Ashoka Stupa
Ci sono quattro antichi stupa a Patan che si ritengono siano stati costruiti nel 250 a.C. dall’imperatore Ashoka ai quattro angoli di Patan. Questi stupa si trovano rispettivamente a Pulchowk, Lagankhel, Ebahi e Teta. Questi stupa sono la testimonianza dell’antica importanza religiosa della città anche se non ci sono prove che l’imperatore Ashoka abbia mai visitato la valle di Kathmandu. Contrassegnando i quattro angoli di Patan, tre di questi stupa sono solo cumuli di terra con ruote di preghiera intorno a loro mentre il quarto a Ebaghi è un bellissimo stupa. I pellegrini buddhisti e tibetani camminano intorno ai quattro stupa nel corso di una giornata, che cade alla luna piena di agosto, considerata propiziatoria.
Mahabouddha
A circa 10 minuti a piedi da Durbar Square si trova questo tempio buddista fatto di mattoni di alta qualità in cui sono incise migliaia di immagini di Buddha, per questo è conosciuto anche come Tempio dei mille Buddha. La struttura in terracotta è uno dei capolavori architettonici nepalesi del XIV secolo modellato sul tempio che porta lo stesso nome a Bodhgaya, in India, dove si dice che Buddha ha raggiunto l’illuminazione.
È stato costruito da un architetto di nome Avay Raj sacerdote Raj, il tempio si ritiene risalga al tardo XVI secolo.
Questi sono i principali siti e monumenti di Patan, ma tutta Lalitpur è dintorni ospita altri palazzi, statue, pagode, templi induisti e buddhisti che la rendono molto affascinante e per questo una tappa imperdibile in un viaggio in Nepal.
Info per il viaggiatore
Patan è situata ad una altitudine di 1.360 metri, a meno di 10 km sud di Kathmandu separata dal fangoso fiume Bagmati, ed è la seconda città più grande della valle. Raggiungibile dalla capitale con auto privata, autobus o minibus pubblici in circa mezz’ora a seconda del traffico spesso caotico nella capitale e dintorni.
Il biglietto d’ingresso per Patan Square con incluso il Patan Museum per gli stranieri è di 1.000 rupie nepalesi, circa 8 euro. Per visitare Patan la maggioranza dei visitatori dedica una mezza giornata nella più classica escursione da Kathmandu, ma come descritto la ricchezza artistica e culturale e l’abbondanza di siti possono poter richiedere più tempo.
L’offerta locale di hotel e sistemazioni non è elevata e di solito vista anche la vicinanza si preferisce pernottare nella capitale Kathmandu.
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