Viaggio in Nepal – Guida alla scoperta del tetto del mondo
Per molti, la prima cosa che viene in mente pensando al Nepal è il monte Everest, ed è abbastanza giusto. L’Everest e la catena Himalayana sono una caratteristica della vita quotidiana in molte parti del Nepal, le cime delle montagne innevate adornano l’orizzonte in molte città e villaggi, e i paesaggi che hanno ritagliato hanno contribuito a diffondere nel mondo questa immagine, questa cartolina del Nepal.
Ma il Nepal non è solo montagna, ma ospita anche regioni piatte. Alle regioni himalayane caratterizzate da freddo e neve, alterna un’area sub-tropicale nella regione del pianura del Tarai oppressivamente calde, si passa dalle neve perenni, ghiacciai, alle giungle e piantagioni di tè.
Questa differenza geografica, la collocazione tra Tibet e India si manifesta anche culturalmente ed etnograficamente con oltre sessanta gruppi etnici, numerose lingue e dialetti locali, usi, costumi e folklore che sono resistiti nei secoli e che sono arrivati fino ai giorni nostri che completano questa diversa nazione.
Breve storia del Nepal
La preistoria del Nepal è costituita principalmente dalle leggendarie tradizionali dei Newar, la comunità indigena della valle di Kathmandu. Di solito ci sono versioni buddhiste e induiste brahmaniche di queste varie leggende.
Riferimenti alla valle del Nepal e alle zone collinari inferiori del Nepal si trovano negli antichi classici indiani, suggerendo che le colline dell’Himalaya centrale erano legate culturalmente e politicamente alla pianura indiana del Gange almeno 2.500 anni fa.
Anche Lumbini, luogo di nascita di Gautama Buddha nel Nepal meridionale, figura nei primi racconti buddhisti. Ci sono prove archeologiche sostanziali di una prima influenza buddista in Nepal, tra cui una famosa colonna inscritta da Ashoka (imperatore dell’India, III secolo a.C.) a Lumbini e diversi santuari a Kathmandu.
Ma il Nepal era anche in contatto con la Cina. Intorno al 200 d.C. un popolo chiamato Licchavi prese il potere in Nepal. Le cronache dinastiche Licchavi, integrate da numerose iscrizioni su pietra, sono particolarmente piene dal 500 al 700 d.C. e descrivono un regno potente che fece edificare grandi templi sia induisti che buddhisti. Il regno unificato emerse anche in Tibet durante questo periodo e furono aperti i passi himalayani a nord della valle. Ampie relazioni culturali, commerciali e politiche si svilupparono attraverso l’Himalaya, trasformando la valle da un ristagno relativamente remoto nel principale centro intellettuale e commerciale tra l’Asia meridionale e l’Asia centrale.
La guerra tra il Tibet e la Cina pose fine a questa relazione e, sebbene nei secoli successivi vi furono brevi rinnovati contatti, questi furono ristabiliti su base continuativa solo alla fine del XVIII secolo.
Tuttavia i Lichavi alla fine declinarono e nell’879 d.C. inizia una nuova era sostituiti da una serie di re chiamati Thakuri.
Il periodo d’oro del Nepal è generalmente considerato coincidente con il dominio della dinastia Malla (X-XVIII secolo) nella Valle del Nepal e nelle aree circostanti. Sebbene la maggior parte dei re Licchavi fossero devoti indù, non imposero codici o valori sociali brahmanici ai loro sudditi non indù. I Malla percepivano le loro responsabilità in modo diverso, e il grande sovrano di Malla Jaya Sthiti (regnò tra il 1382 e il 1995) introdusse il primo codice legale e sociale fortemente influenzato dai principi indù contemporanei.
Il successore di Jaya Sthiti, Yaksha Malla (regnò tra il 1429 e il 1482 circa), divise il suo regno tra i suoi tre figli, creando così i principati indipendenti di Kathmandu, Patan e Bhaktapur (Bhadgaon) nella valle. Ciascuno di questi stati controllava il territorio nelle zone collinari circostanti, con particolare importanza attribuita alle rotte commerciali verso nord in Tibet e verso sud l’India che erano vitali per l’economia della valle. C’erano anche numerosi piccoli principati nelle zone collinari occidentali e orientali, la cui indipendenza era sostenuta da un delicato equilibrio di potere basato su interrelazioni tradizionali e, in alcuni casi, origini ancestrali comuni (o rivendicazioni su di esse) tra le famiglie regnanti. Nel XVI secolo praticamente tutti questi principati erano governati da dinastie che rivendicavano origini indiane di alta casta i cui membri erano fuggiti sulle colline sulla scia delle invasioni musulmane dell’India settentrionale.
All’inizio del XVIII secolo uno dei principati membri di questa casta, Gorkha o Gurkha – della famiglia Shah – iniziò ad affermare un ruolo predominante sulle colline e persino a rappresentare una sfida per la valle del Nepal. I Malla, indeboliti dal dissenso familiare e dal diffuso malcontento sociale ed economico, non potevano competere con il grande sovrano di Gorkha e Prithvi Narayan Shah conquistò la valle nel 1769, riunificò il paese e poco dopo trasferì la sua capitale a Kathmandu, fornendo le basi per il moderno stato del Nepal.
Dal 1775 al 1951, la politica nepalese fu caratterizzata da scontri tra la famiglia reale e diverse famiglie nobili che gareggiarono per il potere politico con lotte, cospirazioni, esili. Si alternarono prima la famiglia Thapa (1806–1837) , poi la famiglia Rana (1846–1951). In questi periodi, il sovrano Shah fu relegato a una posizione onoraria senza potere, mentre l’autorità effettiva era concentrata nelle mani dei membri principali della famiglia dominante.
Nel frattempo nel XIX secolo i nepalesi furono costretti a fare i conti con gli inglesi. La conquista britannica dell’India rappresentava una seria minaccia per il Nepal convinto di essere la prossima vittima. Nel 1814-1816 combatterono una guerra e nel 1860 venne raggiunto un accordo per preservare l’indipendenza, furono tracciati gli attuali confini del Nepal e i soldati nepalesi iniziarono a prestare servizio nell’esercito britannico.
Il Nepal, però, è stato anche attento a mantenere rapporti amichevoli con Cina e Tibet, sia per ragioni economiche che per controbilanciare il predominio britannico nell’Asia meridionale.
Nel 1923 il Nepal ottenne la sua indipendenza dal dominio britannico e venne riconosciuto come paese sovrano. Il ritiro britannico dall’India nel 1947 privò nel 1950 i Rana della sufficiente autorità e furono rovesciati e l’autorità reale fu ripristinata, venne quindi introdotta una monarchia costituzionale e nel 1959 si tennero le elezioni in Nepal. Tuttavia le tensioni tra congresso eletto e monarchia continuarono fino agli anni 90 accentuate anche da una crescente crisi economica. Nel 1994, un governo di minoranza comunista ha preso il potere, la Corte Suprema annullò i risultati e iniziò una rivolta maoista (comunista) che danneggiò gravemente il paese.
Nel novembre 2006 è stato firmato un accordo di pace. Nell’aprile 2008 si sono tenute le elezioni e un governo di coalizione è salito al potere. Nel maggio 2008 la monarchia è stata abolita e il Nepal è diventato una repubblica e nel 2015 ha ottenuto una nuova Costituzione.
Il 25 aprile 2015 il Nepal è stato colpito da un terremoto di magnitudo 7,8 che a causato morte e distruzione su vasta scala.
Nepal cosa vedere e visitare
Geograficamente il Nepal è la terra dell’Everest della catena Himalayana e delle alte montagne. Il Sagarmatha National Park patrimonio UNESCO, comprende il Monte Everest (8.848 m) e altre alte cime come il Lhotse Shar, Cho Oyu, Ama Dablam, Pumori, Kangtega, Gyachung Kang, Thamserku e Kwangde.
Il santuario ospita numerosi uccelli e animali rari, specialmente panda rossi e i leopardi delle nevi.
Gli appassionati delle montagne possono avventurarsi in molteplicità attività correlate come trekking, rafting, parapendio, mountain bike ecc… Il Nepal è sicuramente il miglior paese per il trekking sia per chi cerca una breve passeggiata di mezza giornata o di un giorno o per chi vuole avventurarsi in uno dei tanti sentieri battuti da secoli da portatori, mercanti, pellegrini, carovane di sale, alpinisti e popolazioni locali. C’è solo l’imbarazzo della scelta tra la valle del Langtang, il circuito dell’Annapurma, le remote aree del Mustang e del Dolpo fino al trekking simbolo verso il campo base dell’Everest.
Un altro parco completamente diverso è il Chitwan National Park, nelle pianure del Terai. Qui un safari nella fauna selvatica può essere l’occasione di incontrare rinoceronti con un corno, tigri del Bengala, coccodrilli, scimmie, cervi, garzette, gaur, gatti selvatici, martin pescatori sono alcuni degli animali e degli uccelli che si possono avvistare.
Ma il Nepal non è solo la bellezza naturale, anche la cultura e la religione ricoprono una notevole importanza. Quando si parla di cultura, il Nepal ha un grande fascino legato alle sue numerose città medioevali di Kathmandu, Bhaktapur e Patan o Lalitpur ma in questa lista potremmo includere anche Pokhara e Lo Manthang nota per la sua cultura legata al buddhismo tibetano.
Terra ricca di leggende e mitologia, l’Himalaya è considerato la dimora degli dei e qui in Nepal due delle più antiche religioni del mondo convivono in perfetta armonia: l’induismo e il buddismo. Molti siti risalenti a migliaia di anni fa sono venerati come luoghi sacri, destinazione di pellegrini induisti e buddhisti alla ricerca della salvezza, ma attraggono anche turisti e viaggiatori. Come non ricordare Lumbini, che si dice sia il luogo di nascita del Buddha, e ancora lo stupa di Boudhanath, lo stupa di Swayambhunath ed infine i monasteri buddhisti. Cuore dell’induismo è Pashupatinath nota anche come la “Benares del Nepal” , il tempio di Muktinath è un sito ugualmente venerato da indù e buddisti.
Esistono poi diversi monasteri e grotte dove si crede che saggi induisti o buddhisti abbiano meditato e santuari sono sparsi ovunque anche nelle aree più remote del Dolpo e del Mustang.
Infine come non dimenticare la meravigliosa popolazione locale. Una popolazione variegata che comprende quasi 100 diversi gruppi etnici che parlano circa 90 lingue e dialetti diversi, un mosaico culturale che hanno imparato a convivere. I più famosi alle nostre orecchie sono gli Sherpa che a causa della loro capacità naturale di scalare le montagne sono una parte indispensabile di tutte le spedizioni di montagna come leader, guide e portatori.
Altri gruppi etnici molto comuni e famosi sono: Newar, Tamang, Dolpo, Gurung, Rai, Lopa, Limbu, Sunwar, Tharu, Magbar, ecc. …
Le diversità etniche si rispecchiano quindi anche nella società nepalese dove c’è molta diversità nei costumi, credenze, usanze, rituali e festività.
Come l’India anche il Nepal abbonda di feste e celebrazioni che iniziano con la religione e finiscono per diventare un evento sociale. Le feste più popolari sono: Dashain la festa più importane che celebra la vittoria della dea Bhagabati sul male Mahisashur, Tihar o Diwali o Deepawali la festa delle luci dedicata alla dea Lakshmi, Maha Shivaratri ricorrenza della nascita di Shiva, Losar capodanno tibetano, Holi, Indra Jatra e Buddha Purnima o Buddha Jayanti.
Con tale meraviglie naturali, una architettura storica e una variegata accogliente popolazione locale, non c’è da meravigliarsi che il Nepal sia una destinazione così popolare e sempre più apprezzata dai viaggiatori.
Info da sapere per un viaggio in Nepal
La soluzione più veloce e comoda per arrivare in Nepal è in aereo atterrando all’aeroporto internazionale di Kathmandu il Tribhuvan International Airport a 6 km dal centro. L’aeroporto di Kathmandu è operato da numerose compagnie aeree internazionali ma al momento dall’Italia non c’è nessun volo diretto, per cui bisogna mettere in preventivo almeno uno scalo.
L’ingresso via terra lungo il confine con l’India è possibile attraverso 6 valichi di frontiera. Il più famoso e comodo è quello di Sunauli, vicino a Bhairahawa provenendo dall’India del nord Delhi o Varanasi che può portare in Nepal a Lumbini o Chitwan.
L’altro attraversamento popolare è il confine di Raxaul accessibile da Patna che vi porta a Birganj nel Nepal centrale. Questo ingresso è usato per chi proviene dal Bengala Occidentale o dal Bihar.
Se si proviene dal Sikkim o da Gangtok i valichi d’ingresso usati sono a Panitanki e Banbasa che portano rispettivamente a Kakarbhitta e Bhimdatta in Nepal.
La rete ferroviaria non copre il Nepal, per cui in treno arrivando dall’India si ferma a ridosso dei confini a Sunauli a Janakpur. E da qui si prosegue in autobus, taxi o mezzi privati.
I trasferimenti interni sono molto impegnativi a causa della conformazione del territorio. Il principale mezzo di trasporto interno è l’autobus pubblico o turistico che coprono tutto il paese. Per molti trasferimenti interni noi suggeriamo e proponiamo l’aereo che permette di ridurre notevolmente i tempi di percorrenza e sono meno faticosi, di fatto il Nepal dispone di una buona rete di voli interni. Da Kathmandu con un volo diretto si può raggiungere Pokhara, Bhairawa (vicina a Lumbini), Meghauli (vicino a Chitwan), Lukla, ecc…
Il visto d’ingresso turistico si ottiene all’arrivo all’aeroporto internazionale di Kathmandu o presso tutti i valichi di frontiera, basta avere a portata di mano passaporto con una due pagine libere, due foto tessera e pagare la tassa per il visto che varia a seconda della durata del soggiorno.
Fino a 15 giorni USD 15 o corrispettivo in euro, rupie indiane e nepalesi.
Fino a 30 giorni USD 50 o corrispettivo in euro, rupie indiane e nepalesi.
Fino a 90 giorni USD 125 o corrispettivo in euro, rupie indiane e nepalesi (anche con ingressi multipli)
Il visto si può richiedere anche in Italia presso l’Ambasciata o Consolato ma è una pratica poco utilizzata.
La lingua ufficiale dello stato è il nepalese, parlato e capito da quasi tutti gli abitanti del Nepal. L’inglese è parlato da molti negli uffici governativi e aziendali, è insegnato nella maggior parte delle scuole private di Kathmandu ed è usato nel settore del turismo, viaggi e trekking.
La valuta locale è la rupia nepalese NPR. Nella capitale e principali città è possibile cambiare e pagare in euro e dollari. A Kathamndu e Pokhara sono numerosi gli ATM dove si possono prelevare rupie. Le carte di credito Visa, Mastercard (meno American Express) sono accettate negli hotel, agenzie di viaggio e ristoranti delle due principali città.
Per un viaggio in Nepal suggeriamo la stipula di una polizza assicurativa per avere una copertura medico-sanitaria e che nel caso comprenda anche il bagaglio e l’eventuale cancellazione. Partendo dal presupposto che è sempre bene non averne bisogno o usare una polizza, suggeriamo di provvedere alla stipula di una polizza di viaggio.
L’epidemia Covid-19 che dal 2020 ci ha colpito ha reso l’assicurazione viaggio ancora più importante per poter viaggiare con più tranquillità e maggiore sicurezza. Per maggiori e più complete informazioni rinviamo al seguente link.
La durata del viaggio o soggiorno in Nepal dipende dai vostri interessi. Possono bastare pochi giorni per visitare la sola valle di Kathmandu – in alcuni casi combinato con l’India o con il Bhutan – ma possono servire un paio di settimane per un tour più completo. Anche per i trekking alcuni possono essere di breve durata ma mediamente sono più lunghi arrivando ad oltre le 3 settimane, in alcuni casi dovete mettere in preventivo anche alcuni giorni per adattarsi all’altitudine. Tenete sempre a mente che gli spostamenti via terra soprattutto nelle aree di montagna sono problematici e faticosi.
Noi sul nostro sito proponiamo alcuni itinerari per scoprire il solo Nepal:
- Viaggio in Nepal – Le meraviglie della Valle di Kathmandu di 7 giorni / 6 notti
- Viaggio in Nepal – Sul tetto del mondo tra natura e cultura di 14 giorni /13 notti
proponiamo anche 3 trekking:
- Trekking Annapurna Ghorepani Ponn Hill Ghandruk di 4 giorni / 3 notti
- Trekking Valle del Langtang, Syabrubesi, Kyanjin di 9 giorni / 8 notti
- Trekking in Mustang nel regno di Lo Manthang di 13 giorni/12 notti
Sono alcuni esempi di itinerari, poi sulla base della vostra disponibilità, interessi e priorità possiamo personalizzare e creare un viaggio su misura per voi anche includendo India e Bhutan. Per info e altro scrivete a info@indianepalviaggi.it
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