Karnataka – Viaggio tra i templi di Belur e Halebidu
Se sei interessato all’architettura indiana e sei in viaggio nella regione del Karnataka, sicuramente andrai a visitare Hampi antica capitale Vijayanagara, sito archeologico tra i più estesi al mondo, patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Ma non è l’unico posto del Karnataka che vale la pena visitare, ci sono anche i templi di Belur e Halebidu, famosi per la gente del posto, ma meno conosciuti dagli stranieri e viaggiatori, che sono gioielli architettonici e storico, da non perdere.
I templi di Belur e Halebidu sono i templi più famosi della dinastia Hoysala grandi patroni delle arti, il cui impero si estendeva tra i fiumi Krishna e Kaveri. La leggenda narra che il fondatore di questa dinastia, il principe “Sala” ha combattuto con una tigre con una mano sola e durante il combattimento l’insegnante del principe urlò “Hoy Sala” che significa “colpisci Sala”, che in seguito divenne l’emblema della dinastia Hoysala. La prima capitale della dinastia Hoysala fu Belur trasferita poi per un periodo ad Halebidu.
Gli Hoysala migliorarono lo stile architettonico dei Calukyan costruendo templi estremamente decorati in molte parti del Karnataka, noti per le sculture nelle pareti, i soffitti, i pilastri ricurvi, intagli dettagliati, intricati, quasi millenari incisi nella pietra scura che ricoprono le pareti. I templi Hoysala sono relativamente piccoli, rispetto alle grandi costruzioni dell’epoca, ma presentano uno stile unico nella storia dell’arte indiana, che li distingue decisamente dagli stili delle altre dinastie contemporanee, confinanti e nemiche. L’innovazione architettonica di questi templi consiste nell’avere modificato il classico sancta sanctorum, Garbha-griha, quadrato facendone ruotare la pianta fino a produrre una stella.
Le pareti del tempio, invece di essere rettangolari e piane, assunsero così una serie di angolazioni che accrebbero le superfici lavorabili singolarmente. Anche il Shikhara, la torre, assunse di conseguenza una forma a fiore o stella e in alcuni casi la pianta a stella fu ulteriormente elaborata per includere santuari aggiuntivi fino a creare uno stile molto elaborato ma sorprendentemente uniforme, considerato il numero di artigiani diversi che certamente vi lavorarono.
Belur e il Tempio di Chennakesava
Belur sulle rive del fiume Yagachi, fu la prima capitale del sovrano Hoysala Vishnuvadhala e fu lui a commissionare il Tempio di Chennakeshava per celebrare un’importante vittoria militare nel 1.117 d.C. contro i Chola nella battaglia di Talakad. Dal momento che il re voleva un tempio straordinario, è stato costruito in uno stile architettonico stile Hoysala che era nuovo nella regione. La costruzione e soprattutto le decorazioni di questo tempio continuarono anche dopo il dominio di Vishnuvadhana dai suoi successori e ci vollero quasi 103 anni per completare il tempio.
Il Tempio di Chennakeshava è considerato una delle vette dei successi architettonici durante il periodo Hoysala. Quando si entra in questo vasto complesso, una grande rajagopura o cancello si inarca sopra. Il pezzo centrale del tempio si trova nel centro, rivolto a est, seguendo l’orientamento più seguito dell’architettura del tempio.
Costruito con pietra ollare, il tempio di Chennakesava presenta una finitura molto dettagliata costruita attorno ad un tipico progetto in stile Hoysala. La scala del tempio è ciò che la distingue da molti altri templi del periodo Hoysala ed è considerata una delle prime creazioni della dinastia. Nel suo punto più alto, il tempio è alto 37 metri.
Le attrazioni del complesso del tempio includono due pilastri decorati, uno del Garuda e uno con una lampada. Il primo fu costruito durante il periodo di Vijaynagar e il secondo è attribuito al periodo Hoysala.
I templi di Belur sono dedicati a Vishnu. Le sue pareti sono adornate con opere d’arte finemente realizzate, con ballerine in varie posizioni. Le immagini a parete del tempio di Chennakesava sono una delle grandi attrazioni scultoree del monumento, tra cui Shiva danzando su un demone, l’incarnazione di Vishnu come Vamana e Varaha, Kali, Ganesh, Mahisasuramardini, elefanti, figure femminili, fanciulle, danzatrici e musicanti. Molto belle e raffinate sono le scene di epopee, elefanti in battaglia e sensuali ballerini che prendono vita nella pietra.
Sulla sinistra del tempio si trova il tempio di Ranganayaki, sulla destra si trova il tempio di Kappe Channigraya e un tempio più piccolo dedicato alla reincarnazione di Lakshmi, la dea Sowmyanayaki, che si trova leggermente dietro i due.
Ogni giorno indicativamente alle 9 alle 15 e alle 19:30 è celebrata una puja e se avete l’occasione è sempre un piacere assistere a questo rituale.
Altri due templi Hoysala da osservare sono il Tempio di Kappe Chennigaraya e il Tempio di Viranarayana.
Halebidu e il Tempio di Hoysaleshvara
Halebidu o Hale’beedu significa letteralmente “la città in rovina” venne fondata all’inizio dell’XI secolo con il nome di Dwarasamudra “porta per il mare”. La dinastia Hoysala la fece capitale per circa 150 anni prima che fosse invasa e parzialmente distrutta dalle armate del Sultanato di Delhi nel 1311 e nel 1327.
Sopravvisse alle distruzioni il grande Tempio di Hoysalesvara. L’altezza dell’arte e dell’architettura Hoysala sopravvive nella forma del più grande tempio costruito dalla dinastia. Iniziato nel 1121 ci sono voluti più di ottanta anni per edificarlo e non venne mai completato, la sua sovrastruttura, non fu distrutta di fatto non venne mai costruita.
Il tempio Hoysaleshwara sorge sulle rive del lago artificiale, ed è dedicato a Shiva. Ha due santuari e ognuno di questi ha un lingam di Hoysaleshwara e Shanthaleshwara, Ketumalla. Un maestoso toro Nandi presiede la sua mandapa, la sala che precede il sancta sanctorum.
Bellissime statue di diverse divinità circondano il tempio, fregi scolpiti minuziosamente mostrano elefanti, leoni, motivi floreali, animali mitologici e cavalieri. Maestose scene mitologiche ed epiche offrono episodi tratti dal Mahabaharata e dal Ramayana che, se seguite in senso orario, si srotolano dinnanzi agli occhi in perfetta sequenza.
Sfortunatamente, gran parte del tempio fu distrutta dagli invasori musulmani e alcune sculture furono rubate.
Altri templi da osservare sono il Tempio di Kedareswara, il Tempio di Trikuta e i templi giainisti.
Come arrivare
È possibile raggiungere i templi di Belur e Halebidu percorrendo l’autostrada Bangalore Mangalore. Belur dista circa 250 Km da Bangalore. Hassan è una comoda base per partire e visitare Belur 38 km, Halebid 33 km e Shravanabelagola 48 km.
Entrambi i complessi dei templi di Belur e Halebidu sono aperti dall’alba al tramonto e l’ingresso è gratuito.
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